MILANO – Anche il nome è tutto un programma: viene dalle iniziali delle due grandi città – Venezia e Torino – che ne delimitano il tracciato italiano agli estremi del fiume Po e, al contempo, evoca natura e un senso di leggerezza, sia materiale (la mobilità dolce grazie all’uso della bicicletta) che immateriale (il tempo libero da trascorrere nella natura). Se ci aggiungiamo poi il respiro europeo che caratterizza il progetto VENTO, si comprende facilmente quanto grande sia l’attrattiva che questo esercita presso il pubblico, anche solo nell’immaginario.
VENTO è appunto la ciclovia parte del grande itinerario europeo denominato Eurovelo 8, la cosiddetta “strada del Mediterraneo”. Lungo 5.900 km, unisce Cadice, in Spagna, a Limassol, sull’isola di Cipro, passando attraverso 11 paesi del vecchio continente. 679 sono i chilometri di ciclabile, ma oltre a questo impressiona, o meglio affascina, l’idea di mondo green e la realizzazione pratica di un modello economico diffuso e sostenibile sottesi. Il progetto, concepito da gruppo di ricerca del Politecnico di Milano, coinvolge oggi ben 228 istituzioni (tra regioni, province, Comuni, Parchi, associazioni ed enti vari) e quasi 5.000 cittadini. La Giunta regionale della Lombardia, in questi giorni, ha approvato una delibera, su proposta dell’Assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Terzi, che individua il tratto tra San Rocco al Porto (LO) e Stagno Lombardo (CR) come lotto di prioritaria realizzazione regionale della ciclovia: 965 mila euro sono a disposizione per la progettazione definitiva ed esecutiva. I lavori per questo lotto di 57 chilometri inizieranno dal 2021. Prevista una diramazione sino a Milano lungo i Navigli.
