― pubblicità ―

Dall'archivio:

‘Chiamaci ancora’, la ricerca di Dario Tonetti sulle storie robecchesi-dimenticate- della Seconda Guerra Mondiale

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

ROBECCO – Si fa sempre più ricca la storiografia e la memorialistica sui fatti più tragici del Novecento accaduti a Robecco, paese segnato dalla strage del 20 e 21 luglio.

Negli ultimi anni sono state pubblicati diversi lavori di pregio, grazie al lavoro di appassionati e storici come Mario Comincini e Anna Cislaghi, come ad esempio “Questo è il giorno della vendetta, non del perdono!”, che nel 2017 è tornato ad occuparsi di quanto successe durante la strage nazifascista del 1944 con carte processuali, testimonianze di contemporanei e ricordi di Agnese Ceruti. Il volume, scritto da Mario Comincini e Anna Maria Cislaghi, era stato patrocinato anche dalla Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo.

Il 22 giugno scorso, invece, è stato presentato nella antica sede dell’ex Circolone di via Dante, oggi tenuta meravigliosamente bene da Aurelio Beretta, ‘Chiamaci ancora’, ennesima opera di Dario Tonetti, robecchese appassionato di storia locale che ha realizzato negli ultimi anni degli apprezzabili lavori sul mondo delle professioni e del commercio locale. 

Lo scorso dicembre era toccato invece a ‘Verso le Americhe. Emigrazione da Robecco sul Naviglio di fine Ottocento/Primi Novecento. Storia di uomini, donne e famiglie robecchesi’, una ricostruzione delle emigrazioni da Robecco realizzata da Ernesto Milani, esperto in storie delle migrazioni, con la collaborazione di Sandro Terraneo e dello stesso Tonetti. Un secolo di emigrazione con uno sguardo anche agli attuali flussi di emigrazioni.

Chiamaci Ancora, invece, apre uno squarcio su storie sepolte dal tempo e dimenticate, tutte da scoprire, ragion per cui non vogliamo entrare nel merito per non togliere al lettore il piacere della scoperta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Storie di drammi, di soldati dispersi, di morti premature, di dolore e di sofferenza, come accade regolarmente durante una guerra, tanto più se particolarmente sanguinosa come quella che finì nel 1945, con la sua appendice resistenziale e i fatti riconducibili alla tragicità di una guerra che fu anche civile, tra italiani collocati su fazioni contrapposte.

C’è una storia particolarmente straordinaria, tra quelle raccontate e raccolte da Tonetti grazie a un certosino lavoro di consultazione archivistica e ricostruzione memorialistica, che riguarda l’eroica azione di una donna robecchese, Anita Scotti, che salvò la vita a diversi cittadini ebrei, di cui vi parleremo a parte.

Il libro è estremamente gradevole e si fa leggere con piacere, anche grazie alla bella impaginazione seguita da Marta Tonetti.

‘Chiamaci ancora’, che troverete rivolgendovi alla Pro Loco o contattando l’autore, è certamente un libro prezioso per riannodare i fili di una memoria storica che costituisce, come sempre, uno dei più importanti elementi per una comunità locale, grande o piccola o qualsiasi essa sia.

F.P.

 

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi