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Cerro Maggiore: il disastro di Chernobyl per non dimenticare

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CERRO MAGGIORE- Era il 26 aprile 1986. A Chernobyl, in quella che allora era ancora l’Unione Sovietica, si verificò un incidente nucleare qualificato dagli esperti come il più grave della storia. Una tragedia che causò, secondo le stime di alcuni rapporti redatti dall’Onu, 65 morti e oltre quattro mila casi di tumori alla tiroide e la nascita di diversi bambini con malformazioni. Quel ricordo è oggi più che mai vivo. E immutata è la necessità di parlarne per capirne di più così come di impegnarsi per portare aiuto a chi da quella tragedia addebitabile, si disse,  a imperizia umana, ha subito pesantissime conseguenze.

 

Il “Comitato di accoglienza dei bambini di Chernobyl” , che opera a Cerro dal 2007 occupandosi di far ospitare piccoli segnati nella salute da quel dramma, organizza per venerdì 17 gennaio alle 20.30 alla biblioteca “Oriana Fallaci” un incontro dal titolo “L’eco di Chernobyl, il reportage fotografico e progetto; 2020 l’accoglienza continua”. L’appuntamento consterà di due momenti distinti: nel primo Gabriele Vanetti, autore del volume fotografico “L’eco di Chernobyl”, illustrerà la situazione della città ucraina a oltre trent’anni da quel dramma. Nel secondo, invece, il Comitato accoglienza bambini di Chernobyl cittadino illustrerà i progetti d’accoglienza dei giovani ucraini per una “vacanza terapeutica”.

Cristiano Comelli

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