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Dall'archivio:

Cerro Maggiore è pronta a rialzare la testa

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CERRO MAGGIORE – La fase uno ha avuto i suoi momenti di criticità, in alcuni casi anche sfociati in tragedie. La seconda dovrà essere quella in cui, tutti insieme , compattamente, ci si mobiliti, ciascuno secondo quanto può fare, per un ritorno graduale alla normalità. Giuseppina Berra, sindaco di Cerro Maggiore, sceglie di rivolgersi ai suoi concittadini con una lettera aperta nella quale analizza il prima e apre le braccia all’ora e al dopo del Covid.

“Da pochi giorni è iniziata la fase della ripresa – spiega nell’incipit – stiamo iniziando a ragionare sul futuro, analizzando le decisioni prese in queste settimane o annunciate e ancora da definire. Tutto questo deve essere gestito senza dimenticare l’esperienza vissuta e non ancora passata”.

Nella consapevolezza che, al di là di una brutta e lacerante pagina di sofferenza, qualche messaggio di lezione per il futuro la pandemia dovrà ben averlo lasciato. Berra prosegue la disamina scattando una fotografia sulla situazione contagi del paese che annovera a oggi 120 casi. Ma invita anche a prendere questi dati nei dovuti modi perché, a una più attenta analisi, “i casi positivi effettivi sono meno di settanta”. Una cifra in salita, spiega, “ma ciò accade per l’iniziativa da noi supportata di far controllare con i tamponi le Rsa cittadine”.

 

Nel computo vanno poi messi i ricoverati e i casi segnalati dai medici di base. Ma, archiviata la disamina sulla situazione attuale, la prima cittadina del municipio cerrese spalanca la finestra sul futuro e spende parole di speranza: “nonostante tutto ciò- scrive- i drammi, le urgenze, le molteplici e differenti esigenze, senza mai dimenticare le persone che ci hanno lasciato, desidero ringraziare per l’impegno dimostrato la mia squadra, i funzionari comunali, la Protezione Civile e le numerose associazioni che si sono prodigate al fianco del comune per affrontare questo difficilissimo momento, perché solo uniti possiamo superare le sfide più importanti che la vita ci impone di affrontare”. E, per rafforzare il concetto, condivide anche un pensiero espresso in questi giorni da una cittadina cerrese ovvero: “non sono i numeri a rendere la nostra città un’isola felice ma i cittadini che rispettano le regole e quindi il prossimo”. Cerro, insomma, è pronta a rialzare la testa. Come prima, più di prima.

Cristiano Comelli

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