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Cerro Maggiore, assessore Provini sulla questione area B: “Decisione presa in autonomia che ha spiazzato tutti”

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CERRO MAGGIORE –  Parla di “una decisione presa in autonomia che ha spiazzato tutti”. E aggiunge che deriva da “un approccio ideologico e poco pragmatico”.
Alessandro Provini, assessore a Cerro Maggiore, non si tiene in gola la contrarietà per il modo con cui , a suo avviso ma più in generale della giunta di cui fa parte, il sindaco Giuseppe Sala e il comune di Milano stanno gestendo la delicata questione dell’area B e delle zone a traffico limitato da essa prospettate.

Provini sottolinea che “tutti i cittadini si sono trovati a fronteggiare un provvedimento in molti casi insuperabile e contraddittorio”.  E prova a ordinare le idee anche sui nervi scoperti presenti nella decisione presa nel contesto politico meneghino: “basti pensare al suo principio cardine – prosegue – ovvero diminuire le emissioni in atmosfera, ma questo, secondo le regole di area B, avviene solo dal lunedì al venerdì come se nel weekend il problema dei veicoli inquinanti magicamente svanisse”.
Insomma, l’inquinamento non si prende giorni di riposo.  Ma il problema, sottolinea Provini, è di metodo e non solo di merito. Questo perché, dice, “non si sono coinvolti i comuni dell’area metropolitana”. Provini si apre così la porta per formulare un j’accuse più generale sostenendo che “la tanto sbandierata condivisione di problemi e soluzioni avviene solo quando è Milano ad avere problemi”. E, giusto per far entrare in campo un po’ di memoria storica, per rinforzare il concetto si ricollega al fatto che “abbiamo accolto per anni i rifiuti di Milano nel periodo della crisi, subendo il ritorno negativo di quella ormai ex discarica”.  L’assessore cerrese termina con un auspicio, quello che “il sindaco Sala ascolti le voci di sofferenza che arrivano trasversalmente dalla periferia e comprenda che questi problemi devono essere risolti con strategie comuni”.
Cristiano Comelli     

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