CERRO MAGGIORE – A quando la riattivazione della pista ciclabile tra Cerro e Cantalupo? Ad accendere i riflettori sulla questione è stata opposizione consiliare che in questi giorni, con una lettera a firma Antonio Lazzati, Calogero Mantellina, Piera Landoni, Roberta Ce’, Alex Airoldi e Marina Lazzati, si era soffermata sui disagi patiti a suo modo di vedere dai cittadini per l’interruzione dei lavori sulla pista ciclabile di collegamento tra Cerro e Cantalupo. “La pista è oggetto di lavori che però da giorni sono interrotti – hanno scritto – la conseguenza è che i cittadini devono avventurarsi sulla carreggiata , e anche mamme con passeggini sono costrette a scendere pericolosamente in strada”. Da qui alla puntura della domanda finale lo spazio di un respiro: “sarà così anche nel mese di agosto?”. E tutto considerando, aggiungono, che “la pista ciclabile, da sempre, è un luogo di aggregazione importante per Cerro e Cantalupo dove la gente passeggia, fa sport, va in bicicletta”.
L’indicazione finale rivolta alla giunta del sindaco Giuseppina Berra è quindi di “terminare i lavori al fine di rendere sicura la pista ciclabile”. Altrettanto articolata la risposta dell’amministrazione per voce dell’assessore Alessandro Provini: “ci dispiace del disagio causato dai cantieri – ribatte- ma dobbiamo ricordare che il Covid ha bloccato tutto prolungando i tempi programmati con attenzione nei mesi invernali”. Fin qui i motivi che si sono messi di traverso turbando il reale svolgimento dei lavori. Poi arriva la considerazione sulla sostanza della questione: “entro brevissimo tempo- prosegue – sarà sistemata la pista ciclabile che necessita di un tempo più breve per l’assestamento, quindi seguiranno le carreggiate interessate dai lavori degli impianti fognari”. Anche Provini non rinuncia alla punzecchiatura politica: “”bisogna sottolineare che probabilmente loro non conoscono molto bene la materia – prosegue – in quanto di lavori pubblici a Cerro e Cantalupo ne hanno fatti ben pochi, in periodi assai lontani, viste le problematiche che abbiamo trovato e che stiamo impegnandoci a risolvere”.
Cristiano Comelli
