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Cecchin: “Legnano deve tornare ad essere il traino dell’Alto Milanese”

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LEGNANO – Chi assumerà il governo della città dopo l’esito della prossima tornata elettorale non è dato saperlo. Un fatto, però, è certo: chiunque sia, da lui dovrà partire il rilancio di una Legnano vocata a essere, per ragioni demografiche e storiche, il comune capofila e traino della zona dell’Altomilanese. Perché la città del Carroccio, pur prostrata dalle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto segnatamente l’ex sindaco Giambattista Fratus e il suo vice (ed ex primo cittadino a sua volta dal 2 dicembre 1997 al 31 maggio 2007) Maurizio Cozzi, ha tutti i numeri per ripartire.

 

E chi crede che Legnano possa tornare a volare e a riappropriarsi ben presto di quel ruolo di “primus inter pares” che è chiamato ad assolvere è il presidente della conferenza dei sindaci dell’Altomilanese nonché sindaco di San Giorgio su Legnano Walter Cecchin. Che, in una serata organizzata di recente dal circolo culturale Polis, ha fatto correre la sua disamina lungo due binari precisi: primo, Legnano ha fatto molto per l’Altomilanese su una serie di questioni, secondo, ha tutte le carte in regola per tornare a farlo. Una fiducia nel futuro che affonda le sue radici nella robustezza dell’impegno passato. A tutto beneficio non soltanto della città ma anche di quei comuni contermini con cui è chiamata a camminare insieme in un’ottica di pari dignità pur se le dimensioni sono chiaramente differenti. “Il nostro territorio – ha osservato Cecchin – deve seguire linee comuni su temi fondamentali che lo riguardano, dai trasporti all’ambiente passando per salute e sociale. Quanto abbiamo fatto riunendoci come sindaci nella gestione dell’emergenza coronavirus dimostra che lungo questa direzione ci si deve muovere”. E in tutto questo “Legnano, in quanto comune capofila del territorio, avrà come ha avuto un ruolo preziosissimo,non dovrà assolutamente sedersi perché dispone di tutti gli elementi per ripartire”. E che Legnano, in passato, abbia saputo essere all’altezza di questo compito Cecchin lo ricorda mandando in campo esempi specifici: “pensiamo – prosegue – al progetto di rigenerazione urbana per il quale sono arrivati fondi europei, maanche alla gestione della questione dei migranti e alle piste ciclabili, tutti ambiti in cui Legnano ha saputo muoversi egregiamente e insieme con le altre realtà del circondario”. E che, per Cecchin,  danno conto di una Legnano “capace di coinvolgere e proporre”. Da questo discorso di sviluppo, aggiunge il sindaco sangiorgese,  non potranno restare fuori dalla porta le partecipate che, afferma, “sono troppo spesso bistrattate ma hanno  anch’esse una funzione preziosa, penso ad Accam, Amga e società Sole, pensiamo al piano di zona che coinvolge i comuni del Legnanese e del Castanese”. Insomma, Legnano ha un compito di tutto rilievo che può interpretare ancora a grandi livelli. La sfida è lanciata.

Cristiano Comelli  

 

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