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Cecchetti: “Sindaci del Pd favoriscono invasione, vergogna”

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Città metropolitana di Milano, in arrivo 5000 richiedenti asilo. Presentata interrogazione al Pirellone

MILANO – “I sindaci della Città Metropolitana di Milano che domani accetteranno passivamente la volontà del prefetto e del ministro Minniti portando sul territorio migliaia di immigrati si devono vergognare.” E’ il duro commento del vicepresidente del Consiglio regionale lombardo Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) in merito al protocollo che i primi cittadini della Città Metropolitana firmeranno domani con prefetto e ministro Minniti per la distribuzione di circa 4.600 richiedenti asilo.

“Quei sindaci – continua Cecchetti – sono stati eletti dai cittadini per fare il bene delle proprie comunità e non per essere schiavi del volere del governo. Se fossero seri al posto che abbassare la testa e favorire l’arrivo sul territorio di migliaia di finti profughi dovrebbero battere i pugni sul tavolo e chiedere al ministro i soldi per sicurezza, trasporto pubblico locale e per dare risposte ai nostri cittadini in difficoltà, ai disoccupati, agli anziani e alle famiglie. Oltretutto è palese – spiega Cecchetti – che si tratta di un accordo truffa perché gli sbarchi continuano e sono pure aumentati del 33% rispetto allo scorso anno, per cui tra qualche mese i sindaci verranno chiamati per una nuova distribuzione di richiedenti asilo sconfessando di fatto quanto stabilito dal protocollo. I sindaci di centrosinistra – conclude Cecchetti – prendano esempio dai sindaci della Lega che domani non parteciperanno all’incontro perché non vogliono essere complici di questa follia”

Cecchetti ha depositato oggi una interrogazione al Pirellone in cui ricorda che “tra chi presenta richiesta di asilo politico solo il 7% ottiene poi lo status di profugo” e chiede quindi all’assessore regionale alla sicurezza “di adottare ogni provvedimento al fine di garantire la sicurezza dei cittadini nonché a farsi parte diligente nei confronti della città Metropolitana e della Prefettura al fine di evitare l’assegnazione ai comuni dell’Alto Milanese di ulteriori quote di immigrati”.

 

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