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Cava di Casorezzo: parla Giuliana Cislaghi

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Lettera aperta dell’esponente di riferimento di Salviamo il Paesaggio: “Basta coi proclami farlocchi e il circo Barnum con nani e ballerine”

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO  CASOREZZO – “Siccome il ‘politicamente corretto’ non fa proprio per noi , ci siamo tenuti ai margini del rigurgito mediatico degli ultimi tempi sulle manifestazioni contro la discarica, allibiti dalla ostinata riproposizione di un copione purtroppo già visto molte altre volte. Ma oggi la cortina fumogena ha raggiunto il suo apice di densità e non riusciamo più a respirare né a tacere. Quindi abbiamo deciso di rispondere alla gente che, altrettanto allibita, sommessamente ci chiede : perché adesso? Perché solo dopo il 20 settembre scorso, quando fu definitivamente data l’autorizzazione alla discarica di rifiuti speciali (ma anche alla costruzione di un’area da 1850mq per le opere di servizio, un impianto per il recupero del biogas, lo scavo dei rimanenti 1.860.000 mc di terreni agricoli e il ripristino di tutta l’ ATEg11 con un fantasmagorico masterplan che prevede per prima cosa di coprire l’altra discarica) si è scatenato un variegato circo Barnum comprensivo di nani e ballerine che finge che non sia successo niente, che fa proclami farlocchi e inconcludenti, che rincorre fantasmi senza individuare obiettivi ? A persone con normale quoziente intellettivo non può che sembrare una farsa e questo è senz’altro. Ma, ci siamo chiesti, perché sprecare tante energie per creare tanto fumo, a chi giova? Giova alle amministrazioni comunali per nascondere o attenuare la loro evidente sconfitta?
Certamente si! Da anni chiediamo inutilmente trasparenza, confronto e condivisione di strategie nel rispetto dei reciproci ruoli ottenendo chiusure, arroccamenti e strategie fallimentari alla prova dei fatti.
Molto più semplice scatenare la solita canea che permette ai sindaci di sfilare con la striscia tricolore
impedendo qualsiasi voce che richiami alle responsabilità non assunte. Ebbene noi siamo solo dei cittadini attivi, ma ‘socializzare le perdite , privatizzare i guadagni’ è una litania che riconosciamo da
lontano.

Giova ai politici di mestiere di tutti i colori che si sono alternati con presenze tanto roboanti
quanto di facciata? Certamente si! Più che pensare di impedire una discarica hanno contato i voti per le prossime elezioni. Molta parte della recente ‘agitazione’ è stata prodotta dalle truppe cammellate di questa o quella parte politica che si rinfacciavano reciprocamente le responsabilità sbandierando comunicati, mozioni, interrogazioni, per lo più banali e inutili, sapendo benissimo che NESSUNO ritirerà mai una autorizzazione rilasciata: Regione (Lega-FI) contro Città Metropolitana (PD-SEL), sindaci locali trombati a vari livelli in Città Metropolitana contro i vincenti, politici di centro-sinistra che cercano di rifarsi una verginità ambientale e territoriale contro quelli di centro-destra che alzano la bandiera dell’assessorato regionale. Ma tutto questo non ci interessa, come a loro non hanno interessato gli argomenti veri che noi gli abbiamo spiegato da molto tempo prima del tardivo risveglio. Non possiamo però scordarci la dichiarazione pubblica del Sindaco Metropolitano Giuseppe Sala: “ Non posso ovviamente, e non voglio, smentire quello che hanno fatto gli uffici (di Città Metropolitana di Milano, ndr)”. E allora cosa puoi e vuoi fare? Rimetterti alla clemenza della corte? Probabilmente si.
Giova a qualche individualismo interessato? Certamente si! Sono quattro anni che una piccola minoranza di ‘facinorosi’, a cui noi apparteniamo, si è fatta sentire in tutte le sedi istituzionali, ha manifestato, raccolto firme, informato la gente, ha presidiato l’area, ha partecipato alle conferenze dei servizi, ha presentato osservazioni, ha fatto esposti e ricorsi in proprio. E ora, a giochi fatti, quando non c’è niente da perdere, nasce un ‘movimento dal basso’ che sembra più orientato al fitness che a una battaglia ambientalista, capitanato da una serie di personal trainers comparsi improvvisamente dal nulla ; sui reali motivi di tanto impegno e partecipazione tardiva noi purtroppo nutriamo seri dubbi. Siamo ovviamente contenti che la gente finalmente partecipi e esprima pubblicamente il suo dissenso a una nuova discarica, quello che ci inquieta sono le modalità con cui viene coinvolta. Nessuna discussione, nessuna reale informazione, qualche slogan vintage. Impossibile parlare di fatti concreti.

 

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La nuova raccolta di firme, ovviamente inutile e fuori tempo massimo, serve per avere visibilità personale, più ne raccolgo più mi vedono. Naturalmente si sono accodati i supporters delle amministrazioni e le truppe cammellate dei partiti per le motivazioni dette prima, ma anche personaggi evergreen che sappiamo non avere alcun interesse che la discarica non venga fatta.
Giova a Solter? Probabilmente si! Con l’autorizzazione saldamente in tasca se la stanno ridendo alla grande guardando il circo Barnum delle magliette-corsette-palloncini-proclami-strisce tricolori e nessuno che metta realmente in discussione chi sono e cosa hanno già fatto nella discarica in fase di chiusura che stanno cercando di regalarci come compensazione alla nuova, nell’assoluto silenzio del Parco del Roccolo.
Hanno dimostrato di avere le spalle ampiamente coperte e si godono lo spettacolo. Giova alla popolazione? Certamente no! Confondere le acque fingendo che oggi ci siano ancora ampi spazi aperti per impedire la costruzione della discarica, mentre sono rimasti solo pertugi, è un’operazione vigliacca e irrispettosa per quei tantissimi cittadini che fermamente non la vogliono. “La partecipazione viene considerata cammino verso il consenso, se è altro non la si accetta” dice il Prof. Virginio Bettini , che è stato il nostro testimonial nella campagna di crowdfunding ‘Caviamocela dalla testa’.
Quella campagna, insieme a altre iniziative, le abbiamo organizzate per sostenere il ricorso al TAR che presentammo nell’ottobre 2016 contro i decreti VINCA e VIA e, a differenza dei Comuni, anche contro l’ultima variante riguardante la gestione del percolato della discarica in chiusura (tutti approvati nel luglio 2016). Lo firmammo noi del Comitato Salviamo il Paesaggio Casorezzo insieme a 18 cittadini di Casorezzo e Inveruno. Lo abbiamo pagato interamente noi perché le iniziative e le campagne furono praticamente boicottate dai Comuni e dagli attuali movimentisti. Nei giorni scorsi ne abbiamo chiesto la discussione di merito con urgenza e aspettiamo che venga fissata l’udienza. Allora ci venne detto dai ‘movimentisti’ che era inutile e che avrebbero sostenuto quello presentato dai Comuni. Probabilmente perché non avevano nulla da dire e dovevano fare i bravi soldatini delle istituzioni. Il 20 novembre scorso, contro il decreto AIA sono stati presentati 3 ricorsi : il nostro e quello dei Comuni/Parco del Roccolo , come ‘motivi aggiuntivi’ in quanto prosecuzione dei precedenti; un terzo ricorso da parte di un gruppo di agricoltori della zona.
E i ‘movimentisti’ che fanno? Raggruppati sotto il simbolo di un comitato non costituito (Comitato cittadini Casorezzo-Busto Garolfo Antidiscarica) dichiarano di sostenere quello degli agricoltori, ma non lo firmano, nè come comitato né come singoli cittadini.

Però intendono chiedere soldi alla gente, in primis la Pro Loco che ha già deciso di devolvere 1000 €. Quindi si sta sollecitando il senso di responsabilità della  popolazione per pagare il ricorso presentato da soggetti che hanno un dubbio interesse civico – perchè non si sono mossi prima? – ed un indubbio interesse economico privato nella vicenda. Senza tirare in ballo la distinzione tra etica dei principi e quella dei fini, diciamo semplicemente che dissociare i soggetti che sostengono i costi di una determinata attività da quelli che ne conseguono poi i ricavi si chiama, in economia, “free ride” e in gergo corrente “presa per il culo”. Con l’aggravante della menzogna sui nominativi dei reali ricorrenti. Invitiamo quindi i tardivi ricorrenti agricoli a pagarsi da soli le loro difese di bottega, magari rivolgendosi alle organizzazioni di categoria, e i ‘movimentisti’ interessati alla loro immagine a smetterla subito di raccontare frottole alla gente. Grazie”.

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