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Dall'archivio:

Cattaneo (Regione): ‘Nessuna connessione tra smog e diffusione del virus’

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

MILANO –  “Non e’ dimostrata l’associazione tra inquinamento da particolato atmosferico e diffusione del Coronavirus”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, durante la diretta sulla pagina Facebook di LombardiaNotizieOnline basandosi sulle considerazioni pubblicate oggi dalla Societa’ Italiana di Aerosol che raccoglie circa 150 ricercatori esperti in materia di particolato atmosferico tra Universita’, Enti di ricerca, ARPA.

“Vanno evitati allarmismi attraverso informazioni che non si
basano su evidenze scientifiche. Regione Lombardia – ha detto –
sta mettendo in campo tutte le proprie risorse per affrontare
nel migliore dei modi questa emergenza”.

Di seguito il testo della nota frutto di una verifica tecnica
degli assessorati all’ambiente della Regione Lombardia e
Emilia-Romagna.

In questi giorni e’ circolata una nota (Position paper), a firma
di alcuni ricercatori italiani, che riporta una presunta
associazione tra inquinamento da particolato atmosferico (PM) e
diffusione del COVID-19.

L’analisi presentata appare lacunosa, come riportato nella nota
diffusa da IAS nella giornata odierna
(http://www.iasaerosol.it/it/news-ita/96-contributo-ias-alla-discussione-sulla-relazione-tra-inquinamento-da-particolato-atmosferico-e-diffusione-del-covid-19) e soprattutto non arriva a dimostrare un nesso di causalita’ tra l’elevato inquinamento atmosferico e la diffusione del virus.

Nella attuale situazione di crisi sanitaria e’ piu’ che mai
necessario evitare di diffondere informazioni inutilmente
allarmanti e non sufficientemente verificate. Pertanto, si
invita la comunita’ scientifica ad agire con la massima
responsabilita’ nel diffondere risultati ancora ipotetici e che
non siano stati condivisi nell’ambito dei normali percorsi di
peer-review.

Infine, il position paper ipotizza che il particolato
atmosferico possa costituire un vettore (carrier) per il
trasporto del virus aumentando cosi’ il ritmo del contagio e
sollecita “misure restrittive di contenimento
dell’inquinamento”.

Dal punto di vista della gestione della crisi sono gia’ in atto
tutte le possibili misure restrittive per evitare il contagio.
Tali misure hanno anche conseguenti effetti di contenimento
delle principali sorgenti di inquinamento atmosferico
(limitazione degli spostamenti con conseguente e relativa forte
riduzione del traffico, rallentamento delle attivita’ produttive,
ecc.). Le istituzioni stanno tenendo sotto costante osservazione
i dati di qualita’ dell’aria anche per valutare gli effetti di
queste limitazioni sulla concentrazione degli inquinanti.

A questo scopo sono state attivate dai servizi regionali
ambiente e sanita’ e dalle Agenzie ambientali, specifiche
iniziative volte ad indagare in modo approfondito le relazioni
tra inquinamento atmosferico, condizioni meteorologiche e misure
di limitazione utilizzando tutte le strutture messe a punto a
livello interregionale da specifici progetti di cooperazione
(http://www.lifeprepair.eu/) e ad approfondire le indagini
epidemiologiche basate su dati sufficientemente estesi e
completi e gli studi dei meccanismi di interazione che
consentano di trarre conclusioni basate su solidi dati
scientifici.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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