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Castano Primo: reazione violenta di un’alunna a scuola. Il ruolo degli insegnanti sempre più difficile

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CASTANO PRIMO –  È scoppiata in lacrime e ha detto: “Ma io le voglio bene”. Non era certo da inquadrare come aggressione nel senso stretto della parola l’evento che si è verificato in una scuola di Castano Primo e che ha visto per protagonista una alunna. Ha avuto una reazione violenta legata alla sua patologia, ma nulla di più. Per scrupolo è stata chiamata un’ambulanza che ha accompagnato l’insegnante al pronto soccorso dell’ospedale di Legnano dal quale è stata dimessa con cinque giorni di prognosi. Casi di questo genere, a livello nazionale, sono purtroppo in aumento. Non parliamo solo di Castano Primo, ma di una dimensione ben più ampia dove gli insegnanti svolgono un ruolo importantissimo. Non sono soltanto coloro che trasmettono determinate conoscenze, ma sono educatori, psicologi, uomini e donne capaci di instaurare rapporti amichevoli e di fiducia con gli alunni che si trovano di fronte. Episodi come le reazioni violente non sono certo una novità oggi giorno. Reazioni legate ad una patologia che, all’improvviso, esplode in aggressività. Passano pochi minuti dall’esplosione di rabbia e la ragazzina, messa di fronte alla realtà, capisce che quello che ha commesso è sbagliato. Ed esplode in un pianto liberatorio accompagnato da un pentimento racchiuso nella semplice frase: “Ma io le voglio bene”, rivolto alla sua insegnante in segno di grande affetto. Una realtà, quella di oggi, che ci sembra profondamente cambiata rispetto al passato. Se un tempo, davanti ad un certo stimolo, le reazioni dei ragazzini erano di fuga, oggi può capitare che siano aggressive.

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