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++Castano, Pignatiello tira dritto con la pista di pattinaggio. L’ira di Confcommercio: “Totalmente inascoltati. Metodo di confronto inaccettabile”

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Il Sindaco con la sua decisione a senso unico riesce a far arrabbiare i vertici della Confcommercio Territoriale oltre a Giacomo Errico, Presidente nazionale della categoria degli ambulanti

CASTANO PRIMO – E’ scontro senza esclusione di colpi tra il mondo del commercio, nella fattispecie Confcommercio e imprenditori del mondo dell’ambulantato in prims, e il primo cittadino di Castano Giuseppe Pignatiello (foto sotto).

La ragione? Il metodo considerato discutibile oltre alle tempistiche  con cui l’Amministrazione castanese ha deciso di piazzare la pista di pattinaggio in piazza Ardizzone dove al giovedì si tiene l’assai popolato – nonché fulcro a livello territoriale – mercato settimanale.

 

A raccontare i passaggi cruciali di questa controversa vicenda sono i vertici della Confcommercio con il suo Presidente Gigi Alemani, il Vice con la delega specifica al mondo dell’ambulantato Emiliano Masperi e il suo Direttore – Segretario Simone Ganzebi che in queste settimane ha cercato in tutti i modi di interloquire in modo costruttivo con il Comune di Castano.

 
Anche se poi nella sostanza, la sensazione è che questa storia avesse un finale già ben scritto.  Ma andiamo con ordine e riavvolgiamo il nastro di circa un anno.
 

“Già l’anno passato – esordisce Ganzebi – il Sindaco senza una reale condivisione aveva deciso di portare la pista di pattinaggio in piazza Mazzini, ossia nel cuore della città.” C’erano state diverse problematiche per la viabilità, l’ingresso dei fornitori per esempio,  tanto che onde evitare il ripetersi di quell’esperienza un gruppo di commercianti in modo del tutto autonomo quest’anno ha provato a correre ai ripari con un questionario.

“Ne è emerso – osserva Ganzebi –  tra quella quarantina di soggetti (36 su 40 quelli che si erano espressi negativamente), peraltro, diversi di loro non iscritti alla nostra associazione, che certamente quell’esperienza ma ancor di più quell’approccio venivano visti come assai perfettibili”.

Ma eccoci a novembre. “Il 14 del mese corrente – prosegue il Segretario e Direttore di Confcommercio – accompagnato da due nostre delegate locali, mi sono incontrato con il Sindaco e con l’architetto Debora Albertini responsabile dello Suap comunale. Obiettivo dichiarato trovare per quest’anno una soluzione condivisa che riuscisse a fare opera di sintesi in senso migliorativo rispetto ad un progetto a cui il dottor Pignatiello tiene molto in termini di attrattività ed anche secondo una logica di imprenditorialità del mondo del commercio”.

 

Il Segretario Ganzebi a nome di tutti i vertici della Confcommercio ha ribadito di voler essere elemento facilitatore e non certo di ostacolo alle iniziative del Comune.

La prova provata la porta lo stesso Ganzebi.

“Ci è stato chiesto di organizzare un sondaggio ufficiale (diversamente da quello promosso in modo autonomo dal gruppo di commercianti sopra citato e che portava, a giudizio del Sindaco stesso, anche un riferimento piuttosto evasivo in riferimento alla chiusura del centro storico della città ndr) tra i nostri associati nel giro di 24 ore. Cosa che abbiamo fatto puntualmente mettendo a disposizione i nostri uffici ed estendendo l’indagine anche ai nostri imprenditori impegnati nel settore degli ambulanti”.

Questo perché stava venendo avanti con forza un’ipotesi alternativa a quella di piazza Mazzini che, alla luce di come sono andate le cose, pareva essere già il piano B prescelto per l’amministrazione castanese.

“Ben settanta degli ottanta operatori che di norma prendono parte al mercato del giovedì si sono detti ultra contrari a questa alternativa”.

Le motivazioni soprattutto legate alla mancanza di parcheggi e alla viabilità che con la nuova pista di pattinaggio sarebbe diventata ancor più caotica portando molte persone a desistere e, quindi, ad abbandonare il tradizionale mercato. Anche gli esercenti della piazza e limitrofi interrogati da Confcommercio avevano espresso perplessità rispetto alla soluzione originaria.

Che fare allora? 

“La nostra idea – dice Ganzebi – era quella di trovare insieme all’Amministrazione una terza via che avrebbe potuto essere per esempio quella del Parco Sciaredo: ben collegato e soprattutto con dei servizi (anche dei bar) a disposizione dei cittadini”.

Di fatto, il Sindaco ha rispedito al mittente per mancanza pratica di tempo ogni possibile soluzione alternativa. Già ma allora perché domandare?

 

Ma è qui che il Presidente di Confcommercio Luigi Alemani visibilmente contrariato entrare a gamba tesa:

“Non si può mettere alla berlina un’associazione seria come la nostra. Ci sentiamo presi in giro. Inoltre non si può sperimentare sulla pelle di chi viene da tre anni di Covid e ora deve vivere quest’emergenza energetica. E’ davvero una brutta pagina. Noi siamo sempre pronti al dialogo, però, in questo frangente il metodo scelto dall’Amministrazione è stato davvero infelice. Si sarebbe fatto prima a dire che ormai non c’erano i tempi per cambiare strada”.

L’Associazione territoriale a tutela del mondo del commercio ora ha messo sul tavolo una serie di richieste per cercare quanto meno di attutire l’impatto negativo che questa scelta porterà con sè:

“Chiediamo l’azzeramento totale dei costi – riprende Ganzebi – al netto che ci rendiamo conto benissimo trattarsi di una vera e propria inezia. Anche perché questi soldi sono stati già versati fino all’ultimo centesimo dai nostri imprenditori…. e semmai andranno tutti in credito di imposta…”.

Confcommercio, dunque, si sente inascoltata ma soprattutto evidenzia una certa sensazione, ossia, che vi siano commercianti di serie A e di serie B.

“Dalle missive inviateci dal Comune pare quasi che gli ambulanti essendo lì solo al giovedì debbano accollarsi questo disagio. Peccato che il mercato svolge una funzione sociale molto preziosa per non dire insostituibile in una comunità come quella di Castano Primo. Tra l’altro, torniamo a ribadire che ci pare una scelta piuttosto cervellotica anche a livello di appeal che questa zona può avere. Mancano completamente bar e servizi. Non sappiamo davvero quale logica ci sia dietro a questo provvedimento”.

 

Ed in effetti la questione di coerenza traspare in modo chiaro aprendo Facebook. Solo lo scorso 30 gennaio https://www.facebook.com/GiuseppePignatielloSindaco/posts/pfbid0hAcobLhbt5Eu6sTYXbsDRaD4awWRutEcfFytrxUWV5H6d7tgiWYF3N3JgZYJyTQJl

con un post via social il primo cittadino rimarcava il grande successo della pista da pattinaggio sul ghiaccio in centro città.

“Se il Sindaco era così orgoglioso e convinto della bontà del suo progetto non avrebbe dovuto cambiare location. Siamo basiti” ripete Alemani che aggiunge: “In un territorio come quello del Castanese con Castano Primo che è riferimento del Distretto del commercio la filosofia deve essere quella di fare squadra e del lavorare insieme sempre. Non lasciando indietro nessuno e tenendo tutti nella debita considerazione”. 

Anche se la rabbia e la delusione sono cocenti per il trattamento ricevuto, Confcommercio Magenta Castano Primo cerca di guardare avanti con toni propositivi.

“Ci auguriamo che questa brutta pagina venga archiviata velocemente e si possa tornare a lavorare in un clima di armonia. Certo, questa situazione è qui a dimostrare uno sganciamento piuttosto pericoloso con quelle che sono le dinamiche del tessuto commerciale locale.

Ma soprattutto la preoccupazione che questa possa essere la mazzata finale per alcuni operatori è forte. Perché dietro di loro ci sono famiglie che hanno fatto investimenti importanti e sopportato duri sacrifici in questi ultimi difficilissimi anni”. 

 

F.V

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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