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Dall'archivio:

Castano, lutto cittadino deciso dal sindaco Pignatiello. Che gioca una ‘sua partita’ (e respinge le polemiche)

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

CASTANO PRIMO – Oggi ho sentito il dovere di proclamare con un’ordinanza il Lutto Cittadino. A Castano Primo abbiamo perso persone care, senza neanche aver avuto la possibilità di partecipare al dolore delle loro famiglie. Abbiamo visto e pianto il dramma di Bergamo, ogni giorno che passa questo maledetto Coronavirus porta via persone in ogni parte d’Italia e del Mondo. Porta via un pezzo di noi. Domenica 29 Marzo ho proclamato il Lutto Cittadino, domenica con il cuore rivolgiamo il nostro affetto e la nostra vicinanza a chi non c’è più, con la speranza di riabbracciare tutti loro un giorno.

E’ lutto cittadino nel Comune di Castano, su decisione del sindaco Pignatiello. Castano ha pianto venerdì l’ex assessore Camillo Canziani, morto in questi dannati giorni di coronavirus: una morte che ha suscitato grande commozione.

Da qui l’idea di Pignatiello, che in questa delicatissima fase sta assumendo un profilo del tutto proprio: attraversiamo settimane nelle quali il protagonismo di sindaci e Comune sta crescendo esponenzialmente, essendo i primi cittadini i ‘primi’ (appunto) terminali per le domande, le risposte, le sollecitazioni delle persone.

Lo dimostra un post pubblicato sulla pagina Facebook istituzionale di Pignatiello, nel quale il sindaco di Castano mette al bando accuse e polemiche (sulla falsariga di quanto già avvenuto durante le elezioni del maggio 2019), assumendo in questo caso una centralità, anche all’intento dello stesso schieramento di centrosinistra (al cui ‘perimetro’ Pignatiello appartiene).

Il post, che pubblichiamo integralmente qui di seguito, lo dimostra.

 

“Io sono così come mi vedete. Esattamente così come mi vedete tutti i giorni, non ci sono teatrini né altarini nascosti.
Sono un Cittadino, ma so bene di essere anche un Primo Cittadino.
In queste ore vorrei rivolgere un preghiera ed un doveroso ricordo a tutti i Sindaci che nelle ultime settimane sono venuti a mancare a causa del Coronavirus. Vi assicuro che sono tanti i Primi Cittadini che ci hanno lasciato mentre continuavano a lavorare al fianco dei loro cittadini.
E permettetemi lo sfogo, ma è evidente a tutti: su molte cose, siamo stati lasciati soli a noi stessi. Noi Sindaci, dal punto di vista politico e Amministrativo, in questi mesi siamo diventati ancor di più carne da macello, mentre dall’alto calava la confusione e il silenzio più totale. Ma nonostante questo io ero e resto un fedele servitore delle Istituzioni, in un momento come questo dove non esistono più i colori politici, e resto con orgoglio al fianco dei miei cittadini Castanesi.
Che sia chiara, chiarissima una cosa: io non sto facendo assolutamente nulla di straordinario. Io sto facendo il mio dovere, ed è servire la mia Città.
Perché questo è il Sindaco, un cittadino tra i cittadini, al servizio dei cittadini.
In questa drammatica emergenza, come ci ha ricordato venerdì con emozione e dolore Papa Francesco, siamo tutti sulla stessa barca.
Sì. Purtroppo, in tanti remano, mentre qualcuno non ha ancora capito che questo è il momento del rispetto e del sacrificio, dell’impegno e della lealtà.
Tanti remano, mentre qualcuno ancora sbraita inutilmente.
Gli avvoltoi, gli sciacalli della politica da quattro soldi non cambieranno mai, sempre in attesa di un’opportunità per staccare un pezzo di te: puoi abbassarti al loro livello, ma con me sbagliano persona.
Io non presto il fianco ad accuse e polemiche, soprattutto perché in un dramma come quello che stiamo vivendo le trovo ripugnanti.
Io resto sulla barca a remare con i miei cittadini, con il calore dell’affetto che tutti loro continuano a dimostrarmi e con la consapevolezza che insieme a loro usciremo presto da questo mare in tempesta”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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