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Casorezzo (e il sindaco) ragionano sui nuovi dossi

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CASOREZZO – Dossi, sempre dossi , fortissimamente dossi. A Casorezzo i cittadini sembrano chiederli a gran voce. Ma il sindaco Pierluca Oldani, sull’argomento, invita a evitare le semplificazioni e a ragionare a tuttocampo. Lo fa con il tono garbato di sempre ma con concetti chiari e fermi. Il suo concetto di fondo è limpido: prima di chiedere la realizzazione dei dossi e di dire che sia semplice realizzarli si deve avere contezza di una serie di aspetti.  Insomma, il suo intento è di ragionare sul tema come peraltro ricorda sia già stato fatto in alcune assemblee pubbliche mettendo da parte “facili soluzioni, innumerevoli richieste, critiche e polemiche”. Per dare la sua spiegazione sull’argomento, il primo cittadino parte da alcune frasi che gli sono rimbalzate alle orecchie pronunciate da qualche casorezzese. Prima asserzione: “l’ho detto al sindaco ma non ha fatto niente”. Oldani replica sostenendo che “non funziona esattamente così perché per fare un dosso serve un progetto ampio e dettagliato che va a toccare più ambiti”.  Ed eccoli, gli ambiti. Punto primo, i costi di realizzazione. Perché una delle domande ricorrenti è “quanto vuoi che costi un dosso?”. Oldani fa quattro calcoli e risponde miratamente anche sul punto: “su una strada provinciale (e Casorezzo sorge sull’incrocio di cinque provinciali), tra i 25 mila e i 30 mila Euro a seconda delle opere correlate che servono perché devono essere di almeno 18 metri, su una strada comunale da 5000 Euro in su a seconda delle opere correlate necessarie e, per rialzare un incrocio, si parte da almeno 30 mila Euro”. Insomma, fa intendere, non proprio bruscolini e poi occorre vedere se il gioco valga la candela.

L’elenco delle richieste di dossi e rialzi vari pervenuto sul tavolo del suo comune è chilometrico e lo ricorda per sommi capi: riguarda le vie Roma, Trento, Ferrario, delle chiuse, la zona del campo sportivo, le vie Donizetti, Inveruno, Parabiago, Busto Garolfo ,Bertani”.  Proposta dopo proposta, si arriva, conclude Oldani, a un importo da sborsare pari a circa 250 mila Euro.  E già che c’è il sindaco casorezzese provvede a mettere un po’ in ordine le idee anche sugli aspetti procedurali insiti nella realizzazione di un manufatto: “se si prevede un dosso su una provinciale serve l’autorizzazione dell’ente superiore, occorre poi risolvere i problemi che creano sui percorsi dei mezzi pubblici e dei mezzi di soccorso, un dosso inoltre influisce sul flusso delle acqua, in particolare quelle meteoriche, bisogna quindi tenerne conto ed eventualmente realizzare altre opere”. Ma vi è di più perché “nel caso in cui il dosso tocchi ingressi privati è necessario intervenire per evitare che, in caso di pioggia, l’acqua entri nelle case e nei cortili delle persone con ulteriori costi”.  Oldani sorvola sull’affermazione che reputa fuori luogo del “se passassero davanti a casa sua farebbe qualcosa”. E conclude con un’altra frase esplicita: “soluzioni semplici non risolvono problemi complessi”. E anzi, a dire la verità, sostiene, la soluzione vera si troverebbe persino fuori dal cemento dei manufatti di cui tanto si invoca la realizzazione: “c’è un modo ma è piuttosto difficile – dice senza giri di parole – educare le persone a rispettare le regole della convivenza civile”. Ergo, per esempio, evitare magari di premere   a manetta il pedale del gas in corrispondenza di incroci delicati o nei centri abitati.  E intanto Oldani invita i cittadini a prendere parte numerosi alle prossime assemblee pubbliche al fine di discutere dei progetti dei rialzi. Insomma, si fa presto a dire dosso ma il discorso esige di essere affrontato con la dovuta ponderazione.

Cristiano Comelli

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