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Caso Salvini-Diciotti: hanno vinto giustizia e democrazia, di Andrea Pasini

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Ha vinto la democrazia. Alla fine ha vinto il Sì che vale come un No: per la maggioranza degli iscritti al M5S che ieri hanno votato su Rousseau il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha agito per tutelare l’interesse nazionale nel bloccare i migranti sulla nave Diciotti  e per questo non deve andare a processo.

Hanno votato circa sono 52mila persone sulla piattaforma gestita dalla Casaleggio e Associati. E i “Sì” hanno prevalso. Con questo risultato l’indicazione è quindi quella di negare l’autorizzazione a procedere per Salvini.

Ed è stato un voto “storico” per il movimento. Non solo perché a discapito dell’impronta “manettara” che lo contraddistingue” per la prima volta “salva” dal processo un politico. Ma anche perché gli oltre 52mila votanti, seppur molto pochi rispetto alla platea dei cittadini e degli elettori 5S, rappresentano “un record” per la piattaforma. “Fino a oggi il primo gradino del podio era occupato dal voto sulle Quirinarie del gennaio 2015, quando votarono 51.677 iscritti”.  È salvo, dunque, il vicepremier nonché Ministro dell’Interno Matteo Salvini che i magistrati avrebbero voluto portare alla sbarra in Corte d’assise contestandogli tra i reati quelli di sequestro di persona per il caso della nave Diciotti bloccata nel porto di Catania con 177 immigrati a bordo. In un gioco di specchi, i Sì alla ragion di Stato, cioè i no al processo, hanno prevalso con il 59% sui No (cioè sul 41% di attivisti grillini che hanno chiesto, nel solco della tradizione del Movimento, di negare l’immunità). In termini assoluti, vale la pena ricordare che hanno votato in tutto 52.417 attivisti Cinque Stelle. E così l’alleato Salvini ringrazia «tutti gli iscritti del M5S per la fiducia accordata». E Luigi Di Maio: «Far votare i cittadini è nel nostro Dna. Grazie a tutti i 52.417 attivisti”. Ma la tensione, nel Movimento, è e rimane altissima si è addirittura parlato di un’assemblea fatta ieri in serata dove si sia certificato il dissenso nei confronti del capo politico Luigi Di Maio. Mentre la Lega, al di là delle rassicurazioni di Salvini sulla tenuta del governo, aumenta il suo pressing. Quello del M5S è un voto anche sull’operato dei loro al governo. Concludendo possiamo tranquillamente affermare che: ” Giustizia è fatta”.

Andrea Pasini, Trezzano Sul Naviglio 

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