Cornaredo, in carcere in Mauritania dal luglio 2015 per una vicenda che anche sul piano giudiziario appare piuttosto oscura. Parliamo di diritti umani e civili che interpellano le nostre coscienze: le Istituzioni devono essere per questo in prima linea nella difesa e nella promozione della libertà, ad ogni livello”.
“Da Vicepresidente della Commissione europea Africa Caraibi e Pacifico ho più volte visitato le carceri in diversi paesi del mondo, anche in Mauritania. E di certo, quando si è così lontani dal proprio Paese, solo la concreta vicinanza delle proprie Istituzioni può garantire un minimo di
conforto e rassicurazioni sul proprio destino. Peraltro secondo l’attuale Annuario del Ministero degli Esteri, sono 3.288 gli italiani reclusi nelle carceri nel mondo, di cui 25 in attesa di estradizione e 2576 in attesa di giudizio. Per questo chiediamo che Regione Lombardia si attivi per conoscere
il numero di Lombardi eventualmente coinvolti, così anche da verificare lo stato di salute e rassicurare le rispettive famiglie”.
“Chiediamo infine che i parlamentari europei eletti nel collegio nord – ovest possano essere sollecitati in questa battaglia di civiltà, perché il peso dell’Europa e dei suoi contributi economici allo sviluppo in tante parti del mondo può fare la differenza nel sensibilizzare i Governi locali a
favore dei nostri cittadini”.