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Candida Livatino, l’esploratrice dell’anima. A cura di Irene Bertoglio

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Presentato sabato scorso presso la Fondazione Luciana Matalon il nuovo libro della grafologa: «Dagli scarabocchi alla firma»
 

MILANO – Come grafologa sono molto grata al lavoro che Candida Livatino svolge con coinvolgente esuberanza sul grande schermo e in giro per l’Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito all’importanza della scrittura a mano. Ci tiene subito a sottolineare che tutti i suoi libri sono stati scritti prima su foglio e solo successivamente battuti a computer. La serietà del lavoro grafologico è immediatamente dichiarata: «la grafologia non è una disciplina esoterica che predice il futuro, ma una meravigliosa disciplina scientifica.». L’autrice racconta di aver scoperto questo affascinante mondo 25 anni fa quando ha avuto la necessità di contattare una grafologa rieducatrice della scrittura per dare un aiuto a suo figlio Matteo, che presentava una grafia incomprensibile.

Da quell’incontro è rimasta affascinata dalla possibilità di «capire, attraverso la scrittura, chi sono veramente le persone» e afferma di vivere il suo lavoro «non come una professione ma come una passione». Spiega Candida che, al di là delle difficoltà oggettive di alcune grafie infantili, «nell’adulto c’è più spontaneità in una scrittura veloce rispetto ad una formalmente bella, perché è il pensiero che guida la mano che scorre veloce».

Il legame tra scrittura e cervello viene spiegato con un esempio: «Provate a chiedere ad un ragazzo delle medie chi è stato il primo Presidente degli Stati Uniti. Lo cercherà su internet, ma alla sera non se lo ricorderà più perché oggi troviamo tutto pronto, non mettiamo in moto il cervello», azione che invece viene potenziata scrivendo a mano. Nell’elencare i vantaggi del corsivo, Candida ricorda che oggi molti giovani «non sono più capaci di scrivere, utilizzano lo stampato che però è spersonalizzante, infatti anche i falsari, per vergare le lettere anonime, usano questo carattere perché sanno che è come mettere una maschera». Scrivere in corsivo non è utile solo ai bambini per concentrarsi, per memorizzare meglio e per sviluppare la capacità critica, ma «aumenta la longevità perché tiene allenato il cervello degli anziani». Nel libro della grafologa si trovano molti esempi di grafie famose, come quelle di politici e dei reali inglesi, ma anche di vittime eroiche e di autori di cronaca nera: «è emozionante poter entrare nell’anima delle persone: naturalmente non si giudica l’artista o il politico, ma si indaga l’uomo».

Anche ad un occhio non grafologico è evidente come alcune scritture mostrate dalla scrittrice in conferenza, ed appartenenti ad autori di reato, presentino eccessi grafici che rimandano a dei segnali d’allarme. La grafologia è in grado, infatti, di evidenziare delle alterazioni del gesto grafico a fini preventivi, ad esempio eventuali disagi emotivi come il bullismo o i disordini alimentari. Particolarmente illuminante è la trasformazione della scrittura di un adolescente prima e dopo il periodo del lockdown: il malessere psicologico è evidente comparando le righe (da una scrittura ben tenuta sul rigo con buona pressione grafica ad una discendente ed evanescente). Spiega però Candida che, oggigiorno, a fronte di una grafia di cui non si conosce l’autore, «è più difficile capire se corrisponde ad un uomo o ad una donna, perché la donna si è mascolinizzata e viceversa.». Conoscere i personaggi del presente e del passato è possibile grazie alla testimonianza della loro traccia grafica. Domani sarà ancora possibile, se smetteremo di scrivere a mano? Da donna sensibile e attenta alle relazioni, l’autrice auspica non solo un ritorno all’uso del corsivo, ma anche alle lettere d’amore scritte a mano, perché scrivere non implica solo un’attivazione cerebrale, ma un movimento emozionale, aspetto più che mai fondamentale al giorno d’oggi.

 

 

Per ordinare il libro: IBS, Feltrinelli, Amazon

Candida Livatino è giornalista pubblicista e perito grafico giudiziario, specializzata in diverse aree della grafologia, fra le quali l’analisi della scrittura e dei disegni dell’età evolutiva e la valutazione grafologica finalizzata alla selezione del personale. Collabora con Quarto Grado, Forum, Le Iene, Mattino Cinque, Pomeriggio Cinque, Domenica Live. Ha una rubrica settimanale all’interno di Studio Aperto e analizza i disegni dei bambini per TgCom24. Scrive per Panorama, Giallo, Confidenze, Vero, Profilo Salute, Business People e Az Franchising. Ha vinto il premio Barocco 2013 e il Premio Internazionale Bronzi di Riace nel 2019.

La Fondazione Luciana Matalon si trova a Milano in Foro Buonaparte, 67. Il Presidente, Nello Taietti ci spiega che «Luciana Matalon nasce come artista poliedrica, compie studi artistici presso l’Accademia di Brera nella quale si diploma: pittura e scultura sono le sue basi, ma si impegna anche nella creazione di gioielli e scrive numerose poesie. Nel 2000, l’artista istituisce a Milano la Fondazione, i cui pavimenti rappresentano un’opera unica. Come stimolo aveva i suoi gatti, di cui uno in particolare, Sky: guardandolo negli occhi vedeva l’universo e cercava di rappresentarlo. Aprendo la Fondazione ha rinunciato ad avere contatti con le Gallerie in tutto il mondo. Ha costruito opere monumentali, imponenti, una di queste visibile a Rozzano (“Città Sole”). Una copia è anche in Israele (Netanya) ed è dedicata al marito. Luciana adorava Sgarbi e con lui ha realizzato sette mostre personali in giro per il mondo. È scomparsa ormai da sei anni, ma cerco di seguire le sue orme ed indicazioni. La Fondazione ha ospitato diversi personaggi del mondo della cultura, come la Hack, Zichichi, Veronesi e, nell’ambito artistico e musicale, Paolo Villaggio, Patty Bravo, Mogol.». Il sito della Fondazione è https://www.fondazionematalon.org/

 

 

Irene Bertoglio è scrittrice, grafologa, rieducatrice della scrittura e perito grafico-giudiziario. Per anni ha gestito una struttura nell’ambito formativo ed educativo. Ha tenuto e tiene numerosi corsi di aggiornamento e innovativi progetti sperimentali nelle Scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria, soprattutto di prevenzione della disgrafia e di orientamento scolastico e professionale. È autrice di diversi libri, tra cui, con lo psicoterapeuta Giuseppe Rescaldina: “Il corsivo encefalogramma dell’anima”. Dirige la collana editoriale Scripta Manent della casa editrice “La Memoria del Mondo”, di cui è responsabile a livello di ideazione, progettazione e revisione di tutti i testi relativi.  L’autrice è contattabile all’indirizzo [email protected]. Il suo sito professionale è www.irenebertoglio.it.

 

 

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