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Campagna ad alta tensione: Progetto Magenta e Minardi si rivolgono all’Autorità per le Comunicazioni presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 
MAGENTA –  Prima un confronto pubblico con Luca Del Gobbo poi saltato, ma con la promessa di vedersi a breve, quindi, un dibattito con tutti i quattro candidati Sindaci che sarebbe dovuto svolgersi in questi giorni (la data era stata annunciata, poi posticipata e infine cancellata) organizzato da una testata locale e adesso Progetto Magenta con Silvia Minardi che si sono rivolti direttamente all’Autorità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per denunciare una situazione che ad avviso dei ‘civici’ starebbe andando a condizionare in negativo queste settimane di campagna elettorale, con chiari messaggi – sempre da parte di quel settimanale locale che non viene mai citato nella Nota diffusa stamani da Progetto Magenta – “reo” di posizioni che vorrebbero portare volutamente  pesante nocumento a Minardi e i suoi.
Ora per una questione deontologica, ancorché stilistica, la nostra Testata non ritiene corretto pubblicare integralmente la Nota di Progetto Magenta che per lunghi tratti riguarda una querelle ormai divenuta di pubblico dominio ma strettamente personale tra il direttore del suddetto settimanale locale e appunto la Minardi e i suoi.

Vogliamo però fare alcune riflessioni; la libertà di stampa è sacra, così come però sommessamente ribadiamo non dovrebbe esserci un “fumus persecutionis” nei confronti di chicchessia candidato.

Ciò che conta che la critica, questo almeno dal nostro punto di vista, sia sulle idee, sui contenuti e mai a prescindere.
Per il resto, la nostra Testata giornalistica non ha mai creduto, né crede, granché, nella Giustizia dei Tribunali, né nelle battaglie a colpi di carte bollate.
Ma questa è tutta un’altra storia. Che fa parte e appartiene al nostro Dna, tendenzialmente assai liberale e poco amante della burocrazia, dei vari carrozzoni messi in piedi anche dal nostro medesimo ordine professionale,  così come ai riflessi che porta con sé anche in ambito legale ogni azione di questo genere. Aperta e chiusa parentesi.

Per il resto, tornando ai fatti,  va da sé che se Silvia Minardi che in effetti è persona poco incline alle polemiche – come viene ricordato nella Nota stampa – ha inteso fare questa scelta, avrà avuto le sue legittime ragioni. Che trattandosi di questione che non tange il nostro  quotidiano on line, non abbiamo il diritto di giudicare e ce ne guardiamo bene. 
Ergo, torniamo alla notizia di fondo: Progetto Magenta ha protocollato e presentato regolare denuncia all’Autorità per le Comunicazioni presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri rispetto ad un “finto sondaggio” pubblicato ormai un mese dal mai citato settimanale locale (che però tutti conoscono…). 
Un sondaggio che non ha fondamenti scientifici – come lo stesso settimanale chiamato in causa ha puntualizzato ex ante – ma che penalizzerebbe pesantemente Progetto Magenta. 
In attesa di capire come si pronuncerà l’Autorità di Palazzo Chigi, ci sono da attendersi settimane di campagna elettorale piuttosto ad alta tensione. Decisamente al veleno.
Minardi parla di “autentico accerchiamento” e alleanza trasversale dei cosiddetti ‘poteri forti’ – nella fattispecie Del Gobbo & Salvaggio – e incalza i medesimi candidati sindaci rei di non aver espresso solidarietà nei suoi confronti.  Questi sono gli stralci della Nota a nostro avviso pubblicabili. Il resto è affare che con tutta probabilità sarà materia per avvocati. 
 

 

 
In chiosa torniamo a ribadire che non commentiamo né entriamo nel merito della tesi di Progetto Magenta.
Solo una considerazione che, però è ancora a titolo esclusivamente personale: nell’epoca dei social e della comunicazione 4.0, quanto conta ancora, in un borgo di provincia la carta stampata???
E chi lo scrive sia chiaro non intende portare offesa alcuna ai colleghi de cartacei, avendo diretto per quasi una decina d’anni un settimanale locale Città Oggi – l’unico realmente nato a Magenta – che nel 2012 è fallito chiudendo purtroppo ingloriosamente la sua avventura iniziata alla fine degli anni Ottanta.

Sull’argomento potremmo scrivere pagine e pagine perché la smobilitazione sul territorio è fin troppo evidente, con l’unico quotidiano locale un tempo radicato che ormai ha chiuso tutte le sue redazioni provinciali, ad ulteriore testimonianza che l’emorragia di copie e lettori è ormai un dato acclarato e crediamo noi irreversibile. Spiace ma questi sono i fatti. Nudi e crudi. 
Questo sono solo considerazioni di contesto ma che riteniamo utili, per inquadrare meglio lo scenario in cui l’azione di Progetto Magenta si colloca.
Noi da osservatori terzi – senza inutili “pistolotti” per chicchessia –  non possiamo che cercare con tutti gli errori che commettiamo quotidianamente, di svolgere al meglio la nostra professione, sapendo che ci sono obblighi e doveri da una parte e dall’altra sempre in un clima che deve essere di reciproco rispetto e, se possibile, di collaborazione costruttiva. 

F.V.
 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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