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Camila (Giorgi), finalmente tu! Di Teo Parini

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Camila, finalmente tu.

Negli anni ne abbiamo sentite di tutti i colori quando l’unica cosa intelligente da dire era che il suo tennis poco aveva da invidiare al gotha della disciplina. Forse nulla, se non a qualche inarrivabile eccezione.
Invece ci hanno massacrato i coglioni con le storielle del piano b mancante, alludendo così alla sua propensione a spingere sempre a fondo con l’acceleratore, della pochezza tattica, del padre-allenatore inadeguato, dei doppi falli, dell’emotività, del suo essere incompiuta. Gente talvolta retribuita per aprire bocca che evidentemente non conosce quanto sottile sia il confine tra tutto e niente nella disciplina del diavolo. Come se esistesse una ricetta infallibile per il successo.

In un odioso mare di merda, Camila Giorgi trova la settimana in cui finalmente tutto si incastra tipo Tetris e domina con l’autorità dei grandi il 1000 di Montreal, seconda italiana di sempre a riuscire nell’impresa. Cos’è successo? Nulla, così va il tennis e lo sport tout court ai massimi livelli. Un casino spesso inspiegabile.

Quelli che ancora non lo comprendono potrebbero quantomeno scusarsi con lei.

Brava Cami, giocatrice da sempre formidabile.

di Teo Parini

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