MILANO “Se dovessi dire qual e’ lo spirito di questa di questa proposta di riforma, direi sicuramente il rafforzamento della sanita’ territoriale, in maniera molto concreta”. Lo dice la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, presentando oggi in commissione Sanita’ al Pirellone le linee guida della riforma socio-sanitaria approvate ieri dalla Giunta, replicando alle criticita’ sollevate dalle opposizioni. Contestando l’obiezione delle minoranze di non aver potenziato a sufficienza la medicina territoriale rispetto a un sistema che resterebbe, a loro avviso, ‘ospedalocentrico’, Moratti afferma: “nella riforma parliamo di case della comunita’, parliamo di distretti, parliamo di centrali operative territoriali, parliamo di ospedali della comunita’ e ci siamo dati anche dei tempi molto precisi”. Regione Lombardia ha l’obiettivo, aggiunge Moratti, “di individuare i siti fisici, nei quali costruiremo 216 case della comunita’, 101 centrali operative territoriali, 64 ospedali di comunita’”.
Tornando poi sulla concretezza del cronoprogramma la vicepresidente precisa che la Giunta “individuera’ i siti entro settembre e gli indirizzi dove verranno realizzati fisicamente entro dicembre”. Quindi, insiste, “quando sento che non c’e’ una precisazione dell’ambito dei tempi nei quali realizzare la sanita’ territoriale, non capisco a che cosa ci si riferisca”.
DIREZIONE GENERALE WELFARE – L’assessorato al Welfare sarà sempre più caratterizzato da un ruolo di governo anche attraverso l’irrobustimento della funzione d’indirizzo nei confronti delle Agenzie di tutela della salute (Ats) e degli erogatori pubblici e privati.
RUOLO ATS – Alle Ats spetteranno la gestione sanitaria e flussi relativi; indirizzi in materia contabile alle Asst; autorizzazioni sanitarie e istruttoria accreditamento; negoziazione e acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie; controlli sanitari ad enti pubblici e privati; programmazione attività di prevenzione; gestione delle politiche di investimento Hta e di edilizia sanitaria e ospedaliera e territoriale; coordinamento degli approvvigionamenti in raccordo con Aria; acquisizione del personale con procedure accentrate, ferma restando la possibilità di procedure singole per professionalità e aree più disagiate; gestione del rischio clinico, con supporto e coordinamento per le politiche assicurative delle aziende pubbliche; formazione; sanità animale, igiene urbana veterinaria, igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, igiene degli alimenti di origine animale, impianti industriali e supporto dell’export, programmazione e coordinamento sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare; farmaceutica convenzionata.
COMPITO ASST – Le Asst si occuperanno delle sedi di Distretti e attività erogative; dipartimento Cure primarie; dipartimento Salute mentale; dipartimento funzionale di prevenzione; i poli Ospedaliero e Territoriale, articolato in Distretti, che coincidono con gli ambiti sociali.
In coerenza con quanto prescritto dal Ministero della Salute e da Agenas, nell’ambito delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali, troveranno collocazione i Distretti e tutte le attività erogative, portando a compimento definitivamente il disegno della legge regionale n. 23/2015.
La proposta legge di riforma pone particolare attenzione alla medicina territoriale che rappresenterà sempre più l’interfaccia privilegiata tra cittadino e sistema socio sanitario, anche attraverso una sempre maggiore valorizzazione tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e un’integrazione con gli specialisti ambulatoriali e ospedalieri.