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Dall'archivio:

Calcio e troppa salvezza: le regole del gioco da cambiare. Di Massimo Moletti

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO – “Egregio direttore,  in questo week end si è disputata la 30 ° giornata del campionato italiano di calcio della massima serie. 

La serie A e’ stata molto colpita per la pandemia anche se ad onore del vero gli stadi ,fatto eccezione per quello della Juve e dell’Inter che viaggiava alla media stratosferica di 70 mila persone a partita,  era quasi sempre mezzi vuoti.

La grande risorsa del nostro pallone nazionale e’ la trasmissione in tv, dove frotte di tifosi si riversavano nei locali pubblici o a casa di amici per la sospirata e santa partita!!o a casa con il proprio abbonamento tv …

 

ANTONIO CONTE

Sembrano passati secoli dalle domeniche pomeriggio con la radiolina e schedina tra le dita che poteva cambiarti la vita, il calcio e’ meno poetico e piu’ affare ..ma soprattutto piu’ noioso!!!

La noia nel calcio e’ dovuta in parte all’eccessivo divario tra piccole e grandi ,arrendevolezza delle piccole squadre con certe grandi ..,sviste arbitrali a senso grandi squadre ….e mancanza di play off e out…

In un campionato con dislivelli cosi alti, dove quasi sempre tre massimo quattro squadre sono in dietro sul gruppo, le ultime 10/8 partite per molte squadre non vogliono dire quasi nulla. Le squadre che non vogliono o possono andare in Europa leugue “poco appetibile”, ma neppure possono rischiare di retrocedere unite a quelle tre squadre gia’ retrocesse fanno della serie A il campionato piu’ noioso e meno spettacolare d’Europa.

Avere 10 squadre o 8 che non hanno piu’ nulla da dire nell’ultima parte della stagione rischia di creare brutte situazioni negli incroci con squadre con interesse decisamente più forti. 

 

Io non voglio sindacare di piu’ sulle situazioni che vengono create dal non coinvolgimento in sfide accese da motivazioni di classifica ma vorrei aggiungere una cosa:  la federazione deve mettere all’esame la proposta di mettere play off e play out o solamente play off  o aumentare le retrocessioni a 4 unità ,in modo di avere piu’ squadre coinvolte in obbiettivi serie fino a quasi la fine del torneo per evitare il poco impegno o il sano agonismo”.

 

Massimo Moletti

 

(Nelle immagini sopra ed in evidenza, scorci del calcio attuale con il mister nerazzurro Antonio Conte e del tempo che fu, la magia di Novantesimo Minuto, con Paolo Valenti, e il mitico Tonino Carino da Ascoli, scomparso nel 2010)

 

 

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