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Calati e le linee programmatiche: ‘Magenta di nuovo al centro’

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Silvia Minardi lascia polemicamente il Consiglio per la mancanza di possibilità di contraddittorio in aula. Fabrizio Ispano: ‘Ci atteniamo al regolamento’.  Amministrazione ancora silente sul futuro dell’ex Saffa e dell’ex Novaceta

MAGENTA –  “Esaltare il concetto di libertà e la creatività della persona, valorizzare il ruolo dei corpi intermedi, nonché il ruolo sussidiario della società civile”. Il Sindaco Chiara Calati è partita da qui nel declinare le linee programmatiche di mandato esposte nel corso della seduta consiliare di ieri sera. Un’esposizione senza contraddittorio – come peraltro previsto da statuto comunale – che ha provocato però qualche polemica. Come la defezione di Silvia Minardi. La capogruppo di Progetto Magenta ha infatti lasciato i banchi della minoranza al momento in cui il primo cittadino ha iniziato ad illustrare i contenuti del programma di lavoro di questa legislatura. Fabrizio Ispano, presidente del Consiglio comunale, ha ribadito che non si è trattato di una scelta politica “bensì imposta per legge”. Calati ha evidenziato il ruolo di Magenta “che deve tornare ad essere polo attrattore di un intero territorio”. Quindi, il ruolo della famiglia. “Presto – ha annunciato – attiveremo lo sportello famiglia. La famiglia è la cellula fondante per la nostra società. Noi vogliamo sostenerla con delle politiche attive e provvederemo al più presto alla revisione delle fasce Isee. Ma anche ad un concreto sostegno delle agenzie educative presenti sul nostro territorio, a partire dagli oratori”. Il sindaco ha poi enfatizzato molto l’aspetto dell’innovazione e delle infrastrutture. Altri due tasselli che si legano al concetto di ‘una Magenta sempre più attrattiva’.

“A livello di collegamenti – ha aggiunto – proseguiremo con le iniziative di sollecitazione, anche in ambito mediatico, perché si dia seguito al progetto della Vigevano Malpensa. Attendiamo la convocazione della Conferenza di servizi. Come sindaci proseguiremo la nostra azione di pressione” ha continuato. Invece poco o nulla ha detto il sindaco in riferimento all’ex Saffa e all’ex Novaceta. Segno che la riflessione è tuttora in corso. Sull’ex Saffa ha comunque fatto intendere che il progetto della Giunta Invernizzi ‘infrastruttura di coesione sociale’ – questo il titolo ambizioso scelto dall’allora Sindaco che teneva insieme le varie tipologie d’intervento – è stato accantonato definitivamente. “Ogni sviluppo dell’area ex Saffa – ha spiegato il Sindaco – non può essere letto disgiuntamente da uno studio per lo sviluppo ragionato e coerente della frazione”.  Continua a restare il punto interrogativo invece sull’ex Novaceta. Da un lato, infatti, Calati ha ribadito l’importanza di realizzare servizi per la città. Vedasi il polmone verde riqualificato dentro all’ex Cral come luogo d’aggregazione ma anche dove praticare sport, piuttosto che i 500 posti auto a ridosso della stazione ferroviaria. Ma nulla è stato detto rispetto al futuro di quest’area strategica che un tempo dava lavoro ad oltre 400 persone.

F.V.

 

 

 

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