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Caccia, la Lombardia non si piega al governo: deroghe confermate

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 MILANO – Nonostante la diffida da parte di Palazzo Chigi la Regione Lombardia approva con una delibera di giunta le deroghe che consentono l’utilizzo di alcune specie di uccelli selvatici come richiami vivi per la caccia. “Noi oggi abbiamo approvato la delibera con la quale comunichiamo che non ci adeguiamo”, dichiara l’assessore all’Agricoltura lombardo Fabio Rolfi, che quindi conferma il provvedimento. “La legge sulla caccia consente alle Regioni di autorizzare delle deroghe anche per le catture, in difformita’ dal parere dell’Ispra, purche’ motivate”, sottolinea Rolfi, e “noi riteniamo di averle adeguatamente motivate, quindi di essere assolutamente rispettosi della forma e anche del merito”, si giustifica l’assessore.
L’assessore ricorda poi come il testo non vada a toccare specie protette e consenta “12.000 catture possibili massime, per sostenere una tipologia di caccia che senza richiamo vivo non puo’ svolgersi e che alimenta anche una filiera economica e occupazionale sul territorio”.
   La Lega incassa e benedice la scelta: “Grande plauso all’assessore Rolfi e a tutta la giunta regionale per il coraggio e la coerenza dimostrati”, e’ il commento del consigliere Emanuele Monti. “La giunta ha effettuato la procedura secondo le regole” e quindi, per Monti, ha il diritto di andare avanti:
“Come Lega siamo da sempre vicini al mondo della caccia, che rappresenta una importante risorsa economica per il nostro territorio, oltre che una parte fondamentale della nostra identita’”. Non dello stesso avviso il M5s regionale: “di verde la Lega ha solo le camicie”, dice il consigliere pentastellato Simone Verni, sostenendo come Rolfi “faccia un piacere agli amici cacciatori bresciani a spese di tutti i cittadini e a danno dell’ambiente”.

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