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Dall'archivio:

Busto Arsizio e la piazza ‘monarchica’, parlano Fratelli d’Italia e Comunità Giovanile

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Riceviamo e pubblichiamo

BUSTO ARSIZIO – Finalmente, dopo anni di abbandono, tira e molla, accuse e scuse, piazza Vittorio Emanuele (piazza “Tre Culi” per i bustocchi doc) torna a splendere, rappresentante della nuova Città di là da venire, ma che già possiamo toccare con mano.

Un gioiello in pieno centro (a dispetto di recenti cubi voluti dalla Grande Distribuzione Organizzata), il giusto fiore all’occhiello dei cittadini, inaugurato da un ospite d’eccezione: Emanuele Filiberto di Savoia.
Pur non essendo proprio dei monarchici, non possiamo salutare con gioia la presenza dell’erede dei Re d’Italia, protagonista delle cronache glamour più patinate e, quindi, personaggio pubblico di primo piano (cosa assolutamente da non trascurare, si badi, per il rilancio della Manchester d’Italia).
Il nostro plauso va all’Assessore Magugliani, amica le cui brillanti doti non ci sono certo aliene. 
Unica nota stonata, seppur divertente, sarà il sit-in dei soliti noti “Liberatori” della quarantesima ora, giovani combattenti per la libertà delle tastiere contro la dittatura social (o forse, alfieri del MinCulPop della nuova censura?).
Tuttavia noi, come suggerito anche dal Sommo Poeta, non ragioniam di loro, ma guardiamo e passiamo oltre, aspettandovi presso il nostro gazebo in centro, insieme ai ragazzi di Orizzonte Ideale che, per tramite del loro responsabile Luca Folegani, si chiedono come possa certa gente essere sempre e solo “anti” senza il minimo guizzo propositivo,per salutare la rinascita della nostra Busto, destinata a tornare ad essere Grande.
Fratelli d’Italia – Busto Arsizio
BUSTO – Leggiamo, di nuovo, dell’ennesimo polverone sollevato dai soliti noti professionisti dell’indignazione ad orologeria, e vediamo un assessore, un’amica, che si trova costretta a scusarsi, solamente per aver svolto egregiamente il compito affidatole.
Nell’era del politicamente (s)corretto, i maestri della “democrazia” (loro) si confermano ancora privi di qualsivoglia spirito critico e capacità di analisi che travalichino il ristretto orticello di casa e allora, chiusi nelle loro insormontabili barriere mentali, scambiano un’operazione di marketing con la celebrazione dell’ottantesimo anniversario delle leggi razziali.
Bene, ma non benissimo.
Comprendiamo bene, conti alla mano, che per un ultranovantenne volontario per la libertà sia difficile discernere la pubblicità del 2018 dagli orrori di quella guerra conclusasi ormai più di settant’anni addietro e nulla abbiamo da eccepire. D’altronde, certe ferite non guariscono mai. 
Rimaniamo certamente più perplessi verso quei signorotti che, vuoi dall’alto della loro carica istituzionale, vuoi per l’insistenza riservata agli organi di stampa per denunciare a più riprese l’assoluto e rimarchevole sdegno suscitato dalle scelte dell’Amministrazione, hanno additato l’evento in programma per sabato 17 quale nuovo putsch, stavolta di Busto Arsizio.
Alziamo le braccia, purtroppo, perché non si può vincere contro i mulini a vento, ben ricordando che non sarà né il primo, né l’ultimo caso di tal fatta (basti ricordare il pubblico scandalo – rivelatosi il solito flop – inscenato in occasione del celeberrimo falò dell’ex Presidente della Camera).
Paola, non devi scusarti con nessuno per aver svolto, con costanza, impegno e dedizione, gli incarichi che ti sono stati assegnati, tantomeno con chi non ha mai voluto il bene della nostra Busto. A te il nostro più sincero plauso.
Ci vediamo in piazza!
Comunità Giovanile

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