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Brexit: preludio di una catastrofe per le 2 Irlande?

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Il 29 Marzo 2019 il Regno Unito, con tutta probabilità, uscirà dalla Ue. Senza nessun accordo le conseguenze, economico-sociali, saranno catastrofiche.
 
Con la Brexit, dopo vent’anni di pace, si ri-aprirebbe, di fatto la questione nordirlandese.
 

Nella primavera del 1998 viene firmato l’Accordo del Venerdì Santo, o Accordo di Belfast, che stabilisce la non belligeranza tra Irlanda del Nord, Eire ed Inghilterra. Viene avviata la smilitarizzazione della zona.

La prossima primavera, la frontiera tra Ulster ed Repubblica d’Irlanda rischia di chiudersi. Le 30.000 persone, che ogni giorno l’attraversano, Common Travel Area (Cta), ne subirebbero le conseguenze, soprattutto economiche. Il costo sociale sarebbe alto. Ad esempio: i cittadini della Contea del Donegal, nord-ovest dell’Eire) si appoggiano alle strutture sanitarie della città di Derry, eccellenza nei tumori, nell’Ulster.

Per uscire dall’impasse la Ue ha proposto di mantenere l’Irlanda del Nord nell’unione doganale europea per evitare il caos. Così facendo, però, un pezzo del territorio nazionale inglese sarebbe, di fatto, sottratto al Regno Unito.

I politici unionisti-protestanti, nord-irlandesi, del Dup (il Partito Unionista Democratico) sono contrari (ed hanno una pattuglia di 10 parlamentari che, ad oggi, appoggia il governo inglese). E così anche la prima ministra inglese Theresa May: “Il progetto d’accordo -ha dichiarato- se applicato, nuocerebbe al mercato comune britannico e minaccerebbe l’integrità costituzionale del Regno Unito, creando una frontiera doganale e regolamentare nel Mare d’Irlanda e nessun primo ministro britannico la accetterà”.

Dunque, mentre si appresta a pagare €50miliardi alla Ue, per uscirne, il Governo-May ha rilanciato su un punto fondamentale: l’estensione dell’unione doganale anche per il resto del Regno Unito oltre dicembre 2020, data fine Brexit.

Brexit text with British and Eu flags illustration

Implacabile è stata la risposta di Michel Barnier, responsabile per la negoziazione della Ue: “Non possiamo estendere l’unione doganale a tutto il Regno Unito. Quella di includere l’Irlanda del Nord nella nostra unione doganale è un’offerta eccezionale e ho sempre detto che la proposta era specifica: per far fronte alla questione delle frontiere irlandesi. Non accettiamo il mercato unico alla carta, le quattro libertà (di movimento dei capitali, merci, servizi e persone) non sono dissociabili. In tutte le sue richieste, la Gran Bretagna domanda status quo e continuità, e questo è paradossale, dal momento che il Paese ha chiesto di uscire dalla Ue”.

Marco Crestani

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