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Dall'archivio:

Borghetti sulle RSA: “Fontana dice che ha chiuso le porte, ma non intendete fare altro?”

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MILANO – “Leggo che, a proposito dei contagi che crescono nelle Rsa, il presidente Fontana sostiene che ha ‘chiuso tutte le porte’ delle residenze e che, dunque, ‘i dipendenti involontariamente portano all’interno il virus’. Prendo atto. E adesso? Non intende fare altro?”, se lo chiede Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd e vicepresidente del consiglio, che da sempre segue da vicino i temi connessi alle residenze sanitarie assistenziali.

“Anche se la Lega ha bocciato in Aula, tre giorni fa, il nostro Piano per proteggere gli anziani in Rsa, non smetterò mai di ripetere che Regione Lombardia deve garantire alle residenze di poter veder processata una quantità di test e tamponi sufficiente a verificare almeno settimanalmente gli operatori e gli ospiti, per evitare il più possibile l’ingresso del virus nelle strutture, e per potere isolare tempestivamente i positivi, soprattutto gli asintomatici, prima che contagino i loro compagni di stanza – insiste Borghetti –. Lo ridico ancora una volta: secondo il Rapporto dell’Istituto superiore di sanità del maggio scorso, durante la prima ondata, l’82% delle persone decedute per Covid non erano state diagnosticate. Bisogna isolare subito gli anziani ospiti positivi, e se le Rsa non ce la fanno, la Regione fornisca strutture di supporto. È nelle case di riposo che si è consumato uno dei peggiori drammi a marzo e aprile: perché il presidente Fontana e il suo assessore al Welfare Gallera non concentrano lì gli sforzi necessari a salvare vite umane?”.

Nella foto sopra la RSA Sant’Erasmo di Legnano che nella prima ondata ha pagato un prezzo molto alto in termini di vite umane stroncate dal Covid

Nella mozione bocciata in Aula il Gruppo regionale del Pd chiedeva, oltre che di testare almeno settimanalmente operatori e ospiti, un vero e proprio Piano regionale per le Rsa, di assicurare alle Rsa strutture di supporto dove ricoverare gli ospiti positivi indipendentemente dalla loro età, di assicurare a ognuna di esse la fornitura di guanti, mascherine e tutti i dispositivi di protezione necessari, di mettere a disposizione specialisti a supporto del personale interno, l’ingresso, in relazione alle condizioni epidemiche, per i parenti dopo averli sottoposti a test rapidi, una Cabina di regia regionale con la partecipazione di specialisti e gestori per monitorare le misure di contenimento del Covid nelle residenze.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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