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Bollo auto, le Regioni possono introdurre esenzioni fiscali. Lo dice la Consulta

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MILANO – Le Regioni sono libere di introdurre esenzioni fiscali sul bollo auto: unico vincolo, non aumentare
la pressione fiscale oltre i limiti fissati dal legislatore statale. Lo ha deciso la Corte costituzionale, che e’ tornata apronunciarsi su una materia su cui si era gia’ espressa in passato, ma con la sentenza appena depositata, relatore il giudice Luca Antonini, e’ andata a precisare la propria giurisprudenza in materia.

 

La questione e’ sorta all’interno di un contenzioso tra la Commissione tributaria provinciale di Bologna e la Regione Emilia-Romagna riguardante il pagamento della tassa automobilistica regionale per autoveicoli e
motoveicoli con anzianita’ tra i 20 e i 30 anni, classificati d’interesse storico o collezionistico. Ma la decisione della Consulta ha una valenza piu’ ampia, e potenzialmente puo’ riguardare tutti i veicoli, imponendo alle Regioni unicamente di non alzare la pressione fiscale oltre il tetto fissato a livello statale.
“Oggi – ha commentato il vicepremier Luigi Di Maio – una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che le Regioni sono libere di introdurre esenzioni fiscali sul bollo auto. Una buona notizia perche’ il bollo auto e’ una tassa ingiusta. Se compri la macchina la macchina e’ tua”. Positiva anche la valutazione di Davide Caparini, assessore in Lombardia e coordinatore degli assessori regionali al Bilancio, secondo il quale “la sentenza va nella direzione di quanto chiediamo con l’autonomia. Finalmente – aggiunge Caparini – possiamo gestire
anche se in parte quello che e’ un tributo regionale. Siamo quindi liberi di prevedere vari tipi di agevolazione, unico limite e’ ovviamente la compatibilita’ con il bilancio”. Il bollo auto produce un gettito molto consistente. Secondo i calcoli effettuati su dati Istat dalla Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, il bollo auto si traduce in una stangata su famiglie e imprese da 6,7 miliardi di euro, cifra che indica un
balzo del +17,7% in cinque anni.

Fra il 2013 e il 2017 – spiega Uecoop – le tasse pagate dagli italiani per la macchina sono aumentate al ritmo medio di oltre 200 milioni di euro l’anno. In uno studio del 2016, la Uil aveva calcolato che gli introiti da
bollo auto incidevano per l’11,7% sul totale delle entrate da imposte e tributi propri delle Regioni. Ora, forti della
sentenza della Consulta, le Regioni avranno mano piu’ libera nel posizionare l’asticella del prelievo.

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