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Boffalora Ticino, storie dell’altro ieri: Pier Lissi detto ‘il gonfio’, oggi consigliere comunale e, nel 1997, body guard di Agnelli al box Ferrari

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BOFFALORA SOPRA TICINO Una storia degli anni ’90 che vede protagonista un personaggio di Boffalora Ticino. Si tratta di Pier Lissi, oggi pensionato e consigliere comunale, dopo avere lavorato una vita come operatore ecologico per il Comune. Conosciuto da tutti in paese, ma forse in pochi sanno che nel 1997, in occasione del Gran Premio di Monza era niente meno che il body guard dell’Avvocato Agnelli e di Luca Cordero di Montezemolo ai box Ferrari.
Nessuna scelta fu migliore perché Pier Lissi come stazza è imbattibile. A ricordare quel giorno è  Andrea Ranzini: “In quel periodo l’allora Sindaco boffalorese Umberto Re si era recato, il giovedì precedente il Gran Premio, all’autodromo di Monza alla premiazione di Giancarlo Fisichella – ricorda – Il sindaco boffalorese all’epoca era il segretario particolare del Presidente della Provincia di Milano Livio Tamberi e non potendo andare al Gran Premio della domenica mi diede il biglietto. Io ero in tribuna e, guardando verso il box Ferrari, vidi Pier Lissi nella veste di guardia del corpo. Non credetti ai miei occhi. Fu un’immagine che rimase scolpita nella mia mente e che mi tornò in testa mentre l’altro giorno assistevo ad un docu – film sulla vita di Michael Schumacher andato in onda su Netflix”.

Il box Ferrari era accanto a quello della Williams, le due scuderie che si contendevano il mondiale. Esisteva un problema di software nella gestione delle partenze e alla Ferrari non volevano che qualcuno andasse a spiarli. Il sistema di controllo elettronico della partenza non era ancora legalizzato, ma di fatto già utilizzato dalla Williams. Per questo era necessaria la presenza di un body guard dalla stazza enorme e venne scelto il boffalorese. Pier Lissi, oggi consigliere comunale di maggioranza nella sua Boffalora Ticino, pare proprio che in quegli anni era un personaggio discretamente famoso e anche apprezzato per la sua simpatia.

 

Al punto che il celebre Auto Sprint, rivista top per gli appassionati di automobilismo, gli dedicò un’intera quarta pagina dal titolo emblematico “Omaggio al Gonfio” con la caricatura del boffalorese che, con la sua poderosa stazza, impone l’alt. E una pompa che gli gonfia i muscoli in una vignetta nella quale sono rappresentati anche l’allora Presidente della Ferrari Montezemolo e Jean Todt, team manager e oggi Presidente della FIA. Per la cronaca Schumacher rimase in testa al mondiale fino all’ultima corsa, ma la corona di campione del mondo andò a Villeneuve. La Ferrari arrivò seconda nel mondiale costruttori, risultato fantastico che venne raggiunto anche grazie a Pier Lissi. Insomma, un bel ricordo di parecchi anni fa, magari sconosciuto ai più e riaffiorato in questi giorni.

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