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Dall'archivio:

Boffalora: morire a 30 anni. L’uomo vede ma NON comprende

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

BOFFALORA – Non c’è niente di più insensato- per un padre o una madre- che congedarsi da una figlia strappata violentemente alla vita. Non c’è dolore più lancinante che quello di seppellirla, invertendo con una violenza priva del minimo barlume di senso l’ordine naturale delle cose. Un dolore che stordisce una sorella, un fidanzato, la vasta rete dei parenti e degli amici.

L’uomo vede ma non comprende, disse un sacerdote durante l’omelia di una morte altrettanto insensata e improvvisa: sono le uniche parole che ci sovvengono per commentare la dolorosa morte di una ragazza di 30 anni, piena di vitalità, talento, sogni e progetti, impegnata in un’attività aziendale molto nota a Magenta e nel Magentino. Passioni, incontri, relazioni: nelle foto di Letizia che abbiamo passato in rassegna ieri c’era e c’è la vitalità positiva di chi ha ricevuto in dono dei talenti e si impegna per metterli a frutto.

Letizia Re, morta ieri ad appena 30 anni, apparteneva ad una famiglia di commercianti e imbottigliatori di bevande. Un’attività florida e dinamica, come lo era Letizia, vinta da un male che non le ha purtroppo dato scampo.

I funerali si terranno domani, sabato 5 settembre, alle ore 14.30 nella chiesa parrocchiale di Boffalora. La famiglia ha invitato ad effettuare della donazioni per la ricerca all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

Riposa nella pace, Letizia.

 

 

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