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Boffalora: domenica 11 s’inaugura la stele in villa Fagiana, dove trovarono riparo gli ebrei in fuga dall’incubo dello sterminio

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BOFFALORA  Sarà una cerimonia particolarmente importante e sentita quella in programma domani, domenica 11 settembre, presso la villa Fagiana nel Comune di Boffalora Sopra Ticino, a cui parteciperà Cristina Chiappa- Presidente del Parco del Ticino.

Alle ore 9.30 presso villa “La Fagiana” località Madonnina – ponte del Ticino verrà infatti inaugurata la Stele alla memoria del “Campo A” per l’Aliyah Bet (1945 -1948), campo di soccorso e accoglienza ai profughi ebrei europei sopravvissuti alla Shoa, per la loro emigrazione nella Palestina mandataria.
UNA STORIA DIMENTICATA
A seguire visita del sito alla memoria e visita alla mostra sull’Aliyah Bet del dopoguerra.
Una ricerca condotta a Magenta dal 2014 al 2017, da un gruppo nato in collaborazione fra l’amministrazione comunale di allora, l’ANPI e il Comitato per la Salvaguardia di Sciesopoli Ebraica di Selvino (Selvino, su questo tema, è legata al Magentino da un filo di memoria comune), ha riportato in luce una storia locale dimenticata. Dimenticata, nonostante sia stato scritto a riguardo fin dalla fine degli anni Cinquanta. Si tratta di una storia rilevante per il territorio: l’insediamento a Boffalora Sopra Ticino (in Villa “La Fagiana”, presso il Ponte del Ticino), dal ’45 al ’48, del Campo A per l’Aliyah Bet, il principale, sul piano dirigenziale, di una rete nazionale di Campi di accoglienza agli ebrei europei sopravvissuti alla Shoah, finalizzata alla loro emigrazione nella Palestina ancora sotto mandato britannico, prima della nascita di Israele. Aliyah Bet, ossia “Emigrazione B”, dove la lettera B era un codice che indicava clandestinità. L’operazione Aliyah Bet era infatti clandestina, anche se la rete dei suoi Campi faceva ufficialmente parte di quella, mol-to più vasta, gestita dalle forze militari alleate. Clandestina, dato il divieto d’ingresso in Palestina degli am-ministratori inglesi agli ebrei, emanato fin dal ’39, in piena persecuzione nazista, per non aver contrasti col mondo arabo. Specifichiamo che nel dopoguerra, gli ebrei, dall’Europa, emigrarono anche altrove. L’Aliyah Bet, dicevamo, ebbe luogo nel contesto di una rete di accoglienza molto più vasta. Dai Campi UNRRA delle Nazioni Unite, in Austria, Germania e Italia, 180.000 profughi partirono ufficialmente per Canada, Stati Uniti, Inghilterra. Mentre dai Campi dell’Aliyah Bet (il nome naturalmente era segreto), che facevano capo all’organizzazione di soccorso ebraico JOINT e ad altre sioniste, in 70.000 (di cui dai 25.000 ai 30.000 dall’Italia) partirono per la sola Palestina. In Italia l’operazione fu condotta dalla Brigata Ebraica* (e da molti volontari fra gli stessi sopravvissuti) in collaborazione con la Comunità Israelitica Italiana e col sostegno fattivo e morale del CLN (Sindaci e Prefet-ti misero a disposizione le strutture, le forze dell’ordine spesso non intervennero contro le partenze). I profughi partirono da molti porti italiani, nel caso del Campo A, da quelli liguri. Oggi il gruppo di ricerca coronerà il suo percorso, con l’inaugurazione di una stele sul luogo della Memoria. Lo farà grazie all’incontro e alla collaborazione con il gruppo Percorso della Memoria Diffusa (ANPI Provinciale Milano, Associazione Raggruppamento Divisioni Patrioti Alfredo Di Dio – FIVL, Ecoistituto Valle del Ticino), attivo da circa tre anni, promotore in diversi Comuni del Castanese e del Magentino (alcune se-zioni ANPI dei due territori sono impegnate nel progetto), della posa di questo e di molti altri pannelli, commemorativi della storia di Resistenza locale.
LA CERIMONIA 
 La stele verrà inaugurata domenica 11 settembre 2022, alle 9,30, presso Villa “La Fagiana”, il luogo della Memoria. Col patrocinio di: Comune di Boffalora Sopra Ticino, Parco del Ticino, Comune di Magenta, CDEC (Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), Associazione Figli della Shoah, Fondazione Memoria della Deportazione, MuMeSe (Museo Memoriale di Sciesopoli Ebraica – Casa dei bambini di Selvino), UCEI (U-nione delle Comunità Ebraiche Italiane).

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