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Blackberry Smoke – “Homecoming : Live in Atlanta” (2019) il ritorno del sapore di pesche della Georgia “Ascoltati da noi per voi di Claudio Trezzani”

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Il Sud degli Stati Uniti da sempre è sinonimo per gli amanti del rock di grande musica e band mitologiche, due per tutte Allman Brothers Band e Lynyrd Skynyrd. Rock sanguigno, polvere, sentimento e tanto talento, soul mischiato al blues e al country ma anche sentore di rock di strada, il cocktail è sempre stato questo. Un oscillare continuo fra i generei che hanno fatto la storia della musica americana. Ecco i Blackberry Smoke da ormai 15 anni sono una delle bandiere più fiere che il southern rock possa sventolare, tantissimi album da studio in un crescendo artistico che li ha fatti amare a tutte le latitudini. Una band che è un corpo unico e dal vivo (ne sono fiero testimone) esprime il meglio di sé, dando sfogo a quella che è una caratteristica propria della musica della loro terra e cioè quella voglia di jam session, un po’ di ispirazione jazz se vogliamo, canzoni che si allungano, assoli che si intrecciano e il talento lasciato libero. In questo stupendo live registrato fra le mura di casa, e cioè ad Atlanta, Georgia in uno dei locali culto della musica dal vivo della città il Tabernacle, il gruppo sfodera una prestazione da lasciare senza parole. Classici e nuove canzoni intrecciate in un fiume che non si ferma mai.

Basta mette il disco sul piatto e si parte con una mitragliata di chitarre spesse e graffianti con Nobody Gives a Damn, un muro di suono southern e la voce del frontman Charlie Starr che potente ed evocativa ci accompagnerà in questo viaggio fra le note più belle della band.

Ci sono tutti i loro cavalli di battaglia, dal country rock di Pretty Little Lie, a volte delicata e a volte rockeggiante, alla semi-ballata intensa ed emozionante di Medicated My Mind e le sue svisate blues, all’incalzante Sleeping Dogs che pare tratta da un disco della Allman Brothers Band, il sapore delle pesche della Georgia è dolce e forte e ci fa sentire a casa come in un disco dei gloriosi settanta e gli assoli sono magici. C’è spazio anche per l’honky tonk che nel Sud è parte dell’anima in I’ll Keep Ramblin’ dove le chitarre si inseguono in un pezzo davvero trascinante e anche qui si sfocia in una scatenata jam con cori gospel e pianoforte. Bellissima!!!

Alla fine dei 21 pezzi di questo strabiliante live fa capolino anche una riuscitissima cover di un pezzo di Joe Cocker e cioè Space Captain che chiude il concerto, e che concerto!

Un disco che se amate il rock, divertente scatenato ma anche intenso e di qualità, fa assolutamente al caso vostro. In Italia non è un genere che ha grande seguito ed è un peccato, perchè la bravura di questi ragazzi della Georgia merita di essere conosciuta e consiglio a margine quando torneranno dalle nostre parti andate a vederli dal vivo, non ve ne pentirete!

Buon ascolto!

Rubrica a cura di Claudio Trezzani

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