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Bilancio: avanti piano…ma avanti

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MAGENTA – “E’ perfettamente inutile mettere a bilancio un milione di euro di entrate per un piano di alienazioni e valorizzazioni immobiliari che sono lì solo sulla carta. Noi abbiamo deciso di ribaltare completamente il metodo seguito dalla vecchia Giunta. Partiamo da quello che c’è il resto si vedrà cammino facendo”.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In queste parole pronunciate dal sindaco Chiara Calati e dal suo vice Simone Gelli sta tutta l’essenza dell’agire amministrativo dei nuovi inquilini di palazzo Formenti.  “Avanti piano ma avanti”. Questo potrebbe essere il leit motiv della squadra di governo. Chi si aspettava i fuochi d’artificio – magari lo stesso Sgarella chissà… – sarà rimasto deluso. Però, riprendendo sempre le parole del sindaco a fine conferenza: “Siamo sulla buona strada lo so che indubbiamente la città ha grosse attese ma andiamo nella direzione giusta” se ne intuisce ulteriormente il significato.

 

 

 

 

 

 

 

 

E Gelli che è quello che più di tutti deve far di conto, ha ribadito “che c’erano una serie di emergenze da affrontare. Magenta era in grossa sofferenza nei pagamenti e questo non è tollerabile, perché pagare i fornitori significa rimettere in circolo denari e ossigeno per la micro economia locale. Adesso siamo riusciti a pagare a 60 giorni, l’obiettivo è arrivare a 45 giorni al più presto”.  

In altre parole, il tema delle ‘finanze comunali dissestate’ continua a restare lì all’orizzonte come un problema con cui l’Amministrazione ha dovuto impattare dall’inizio del suo mandato. Vero o no, non lo sappiamo, la querelle politica però è qui da vedere anche dopo la conferenza odierna.

Piccoli passi per risalire la china si diceva. Il che ovviamente si apre ad una duplice lettura: quella dei detrattori dell’amministrazione,  a cui non piace la politica degli ‘alibi’ e quella viceversa, di chi vede in Calati e Gelli  gli ‘agenti normalizzatori’ di una situazione che aveva preso una brutta piega.  Punti di vista.

Di certo governare nel 2018 Anno del Signore è tutt’altra cosa che all’inizio degli anni 2000 ante crisi. “Andiamo coi piedi di piombo e guardando solo quello che abbiamo effettivamente in tasca”.  Giusto. La campagna elettorale è finita ormai da tempo. Lavorare, lavorare, lavorare. L’unica ricetta. Poi, come si dice, se son rose fioriranno. Del resto, la primavera non è poi così lontana… 

F.V.

 

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