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Bià, il PD attacca: “Scarso rispetto per il Consiglio comunale”

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO DAL CIRCOLO DEL PD DI ABBIATEGRASSO – CASSINETTA – “La disaffezione dei cittadini alla politica passa anche attraverso la svalorizzazione delle istituzioni e il depotenziamento degli strumenti di rappresentanza democratica. E’ ciò che evidentemente è successo in questa settimana ad Abbiategrasso. Questi i fatti.
Mercoledì 24 Ottobre in consiglio comunale il gruppo consiliare del PD e in generale le opposizioni contestano al sindaco Cesare Nai la confusione relativa alla composizione e alle deleghe della sua giunta: le dimissioni dell’assessore Dodi su un assessorato delicato come quello al bilancio non hanno portato ad una sostituzione tempestiva ed efficace; le voci di un passo indietro dell’assessore Comelli suscitano preoccupazione per quanto riguarda l’interesse dell’amministrazione Nai ad un adeguato impegno sul tema dei servizi sociali.


Nel frattempo si apprende che per il giorno successivo, giovedì 25, viene convocata una conferenza stampa (foto sopra) per comunicazioni relative all’organizzazione dell’amministrazione.
Ed ecco che nell’incontro con la stampa vengono svelate tutte le decisioni che poche ore prima erano state nascoste alle opposizioni e al consiglio comunale: al bilancio Bottene, al sindaco Nai le deleghe sui servizi alla persona, sul personale e sulle partecipate.
Pare improbabile che tutti i nodi siano stati sciolti nottetempo… Questa scelta dell’amministrazione Nai sembra confermare tutti i segnali mostrati in questo anno e mezzo di attività: commissioni consiliari convocate in blocco con pochissimo tempo di preavviso, ordini del giorno sempre nelle commissioni talmente intasati da rendere quasi impossibile un confronto, mutismo diffuso tra le file dei consiglieri di maggioranza, consulte che attendono ancora di essere convocate e di cominciare a lavorare.
Le istituzioni sono il luogo del dialogo e del confronto, proprio perché sono espressione diretta della volontà popolare. E’ comprensibile la tentazione della maggioranza di sfuggire il più possibile ad un confronto che metterebbe in evidenza spaccature e divisioni interne, ma a nostro parere chi fugge ha sempre torto.

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