ABBIATEGRASSO – Le scuse pubbliche di Marco Tagliabue a Barbara De Angeli segnano, lo speriamo, la pace tra il presidente della massima assise abbiatense e il consigliere dei 5 Stelle. Ci paiono giuste, assennate, e sincere.
Così come sincero ci è parso il disappunto della De Angeli, così mai ci piacerà e potrebbe piacerci il conformismo delle parole e del cattiverio democratico, abbattutosi su una persona- Tagliabue- che come ciascuno dotato di carattere ha spesso un cattivo carattere.
Ma da qui a stracciarsi le vesti per un’uscita di certo infelice, ma che se letta e compulsata con attenzione e pacatezza non ci è parsa così mastodontica, ce ne corre. Perché nessuno, e dico nessuno (se sbagliamo faremo ammenda), ha ricordato che a parziale discolpa di Tagliabue c’è un’attività politica lunga anni, a favore di Bià, e una particolare sensibilità per il sostegno alle persone con disabilità? Chi lo conosce lo sa da anni; è una sua predilezione, dovuta a ragioni personali. Tagliabue mette anima e cazzimma in quel che fa, spesso sorpassando i decibel e i toni.
Ma vivaddio, preferiamo la politica fatta di passione, cuori che si scaldano, voci che s’alzano all’anestetizzato panorama politico fatto di dichiarazioni sempre più retoriche, di un livello del ceto politico che ad Abbiategrasso (e non solo) sta drammaticamente scemando.
E poi c’è una cosa che ci ha fatto divertire: Barbara De Angeli nella video intervista a Marco Aziani ha lamentato (giustamente) che i consiglieri comunali esercitano la loro funzione praticamente gratis. Ma qual è il partito che da sempre alza i toni chiedendo che le funzioni pubbliche nei Comuni vengano svolte gratis et amore Dei, una delle più colossali fregnacce mai proposte nel corso della vita repubblicana? Quello di Barbara De Angeli.
Chi di retorica anticasta ferisce… Caro Marco, siamo collocati da una vita nell’angolo del Cattiverio, un po’ come te. E ci piace ricordare la bellissima frase che Bear, in un Mercoledi da Leoni, rivolge a Matt e Jack: ‘Un amico si difende soprattutto quando ha torto, che serve quando ha ragione?’. Ecco, se qualcuno avesse anteposto questa premessa, ci sarebbe parso più umano e meno cinico (e calcolatore).
Fab. Pro.
