”L’iscrizione del nome di Silvio Berlusconi al famedio del cimitero monumentale di Milano è solo la formalizzazione di ciò che è già scritto nella storia: Silvio Berlusconi è stato un grande milanese e un grande italiano”. Lo dichiara, in una nota, il senatore di Forza Italia e vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto. “Ha contribuito a rafforzare l’immagine della città del Duomo come culla di innovazione, creatività, capacità di sognare e realizzare. Da Milano partì la sua epica impresa, da Milano partì il suo amore per l’Italia. Questi sono i fatti: siamo di fronte ad un uomo la cui grandezza , oggi come ieri, sovrasta ogni polemica”, conclude Sisto.
“Un riconoscimento giusto e doveroso da parte della città che è sempre stata il suo punto di riferimento e alla quale ha dato moltissimo. Un gesto che fa seguito all’iniziativa che Regione Lombardia ha deciso di intraprendere lo scorso 29 settembre, data della sua nascita, intitolandogli il Belvedere del 39esimo piano di Palazzo Lombardia”. Lo dice il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel giorno dell’iscrizione di Silvio Berlusconi tra i benemeriti del Famedio del Cimitero Monumentale di Milano. “Silvio Berlusconi uomo, imprenditore e rappresentante delle istituzioni – conclude il governatore Fontana – resterà sempre nella storia di Milano, della Lombardia e del nostro Paese”.
TUTTI I NOMI
Sono 14 i cittadini che hanno dato lustro alla città di Milano e che da ieri sono iscritti al Famedio, il pantheon dei milanesi illustri del Cimitero monumentale di Milano. Il nome che ha fatto più discutere è quello dell’ex premier Silvio Berlusconi ma oltre a lui ci sono diverse personalità “che hanno contribuito alla trasformazione di Milano, nel tentativo di migliorare la vita della nostra comunità”, ha sottolineato il sindaco Giuseppe Sala. Ieri sono stati ricorsati anche Marcello Abbado, musicista ed ex direttore del Conservatorio di Milano, Manlio Armellini, storico direttore del Salone del Mobile, Cesare, Alessandro e Natale Balbiani, della storica ditta di costruttori d’organi, la più antica d’Italia. Ci sono poi dei nomi di donne volute dalla presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi per portare delle figure che possano essere di esempio anche alle nuove generazioni. Come Gaetanina Calvi che è stata la prima donna italiana a laurearsi in ingegneria civile al Politecnico di Milano nel 1913, Rosina Ferrario la prima donna aviatrice italiana. Tra le nuove iscrizioni ci sono anche Gisella Floreanini, insegnante di musica, partigiana e politica, la prima donna che è stata ministra in Italia, la modella e stilista Marta Marzotto, l’ex sottosegretario Ombretta Carulli Fumagalli, prima donna in Italia a ricoprire la cattedra universitaria di diritto canonico alla Cattolica, la partigiana Francesca Laura Wronowski. E infine il chitarrista jazz Franco Cerri, l’artista Alberto Garutti, l’editore Achille Mauri e l’orafo e scultore Alfredo Ravasco. “Questo patrimonio è una continua fonte di ispirazione, della quale abbiamo un grande bisogno soprattutto in una fase storica così complessa come l’attuale – ha ricordato Sala – . Fase in cui bisogna essere aperti, con un’identità in continua evoluzione. Milano fa, deve fare, della diversità e delle differenze un suo elemento di forza e l’alimentazione della sua marcia di progresso”.