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Bellezza & Salute: la sindrome post Covid 19, come contrastarla anche con l’alimentazione

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Una pandemia fuori controllo ci ha colpiti. Tante, troppe vittime e chi si è ammalato di Covid 19 ed è fortunatamente guarito si porta dietro spesso disturbi di varia natura.

Hai contratto il virus e il tampone finalmente è negativo, ma i sintomi continuano a perdurare?

Non è raro che spossatezza, difficoltà cognitive e di concentrazione, dolori muscolari e articolari, tosse e tachicardia sopraggiungano o persistano anche dopo essere guariti dal virus; sempre più persone anche se negativizzate, si trovano a dover affrontare una lunga convalescenza, spesso debilitante tanto da poter parlare  di una vera e propria sindrome.

 

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Il  Covid-19 non colpisce soltanto l’ apparato respiratorio, ma infligge duri colpi a  tutto l’organismo e come ormai sappiamo si può presentare in forme più o meno gravi, palesarsi con sintomi diversi per ognuno o addirittura provocare lievi disturbi nei casi asintomatici. Differenze sostanziali si riscontrano anche per la guarigione più o meno completa che determina una risposta immunitaria differente per ogni individuo.

Negli ultimi mesi si sta riscontrando che nel 70-80% di pazienti guariti dal Covid 19 si presentino uno o più sintomi persistenti anche dopo tampone negativo e  virus non più presente nell’organismo e che essi siano di intensità proporzionale alla gravità del decorso dell’infezione. Sintomi che possono perdurare per mesi mettendo a dura prova il recupero del paziente anche sotto il profilo psicologico.

 

I sintomi più comuni della sindrome Post Covid 19 sono una stanchezza anomala caratterizzata soprattutto da mancanza di energie e affaticamento muscolare, ma anche obnubilamento delle funzioni cerebrali con riduzione della concertazione e della memoria.

Alcuni dei disturbi accusati da molti pazienti guariti sono però anche i segni tipici dell’infezione da SARS-CoV-2, come dispnea (difficoltà respiratorie) , tosse, dolori muscolari e articolari , male al petto, mal di gola e mal di testa. Non sono rari in casi in cui si presentano anche fragilità capillare delle mucose, disturbi gastroenterici, alopecia, dermatiti. Tutti sintomi che spesso si riscontano in associazione ad ansia, depressione, disturbi del sonno e irritabilità.

La scienza non sa ancora spiegare le cause della sintomatologia post Covid: è certo però che alcuni dei sintomi residui siano legati all’ azione del virus stesso, che non limita il suo attacco all’apparato respiratorio, ma sprigiona la sua virulenza a tutti gli organi del nostro corpo generando una violenta risposta infiammatoria che coinvolge tutto l’organismo.

Come uscirne?

Parlarne  col proprio medico o con lo specialista è sicuramente il primo step per affrontare e contrastare la sintomatologia fisica;  sicuramente rivolgersi allo psicologo in caso l’ ansia e i disturbi dell’ umore rendano insopportabili le nostre giornate.

Molto si può fare anche in autonomia però:

Ad esempio praticare esercizi di ginnastica a corpo libero può aiutare chi ha subito un ricovero ospedaliero con una lunga degenza, a recuperare forza e mobilità muscolare e articolare. Ma è soprattutto con l’alimentazione che possiamo riabilitarci dalla convalescenza e sentire via via alleviarsi la sintomatologia.

La dieta anche nel recupero post covid 19 può fare miracoli infatti !

Dopo qualsiasi malattia il ruolo dell’alimentazione unita al buon riposo, è determinante per garantire la guarigione completa.

Qualsiasi infezione e ancor più quella da Covid 19 attiva una tempesta di citochine pro infiammatorie  per contrastare l’invasore, con conseguente stress radicalico. Al contempo, il virus , esattamente come un parassita,  sottrae al nostro organismo glucosio, aminoacidi e proteine sfruttandoli per la propria replicazione e depauperando il nostro organismo proprio delle molecole indispensabili a contrastare l’ infezione.

Il virus determina dunque un patologico consumo di:

amminoacidi e proteine di cui sono composti i nostri anticorpi, ma anche i nostri muscoli con conseguente indebolimento delle difese immunitarie e affaticamento e ipotonia muscolare, vitamine, che agiscono come catalizzatori dei processi del metabolismo energetico .

sali minerali con conseguente sbilanciamento elettrolitico e perdita di  forza muscolare.

acqua con inevitabile affaticamento mentale.

Un’alimentazione adeguata può risultare fondamentale sia nei processi di guarigione che di recupero dell’organismo per modulare lo stato infiammatorio, supportare il sistema immunitario e consentire il recupero “energetico” e della massa muscolare.

I  miei consigli dietetici per ritornare forti e vitali dopo la malattia più temuta di questo millennio?

  1. Ridurre drasticamente  dalla propria dieta tutti quegli alimenti che possono accrescere, a causa della propria composizione, lo stato infiammatorio sistemico (alimenti raffinati e conservati, cibo spazzatura e insaccati) e che squilibrano  il microbiota intestinale (alimenti ricchi di zuccheri semplici o grassi saturi) e il fegato (alcool), organi fondamentali per il nostro metabolismo.
  2. Aumentare l’apporto quotidiano di proteine ad alto valore biologico, eventualmente anche con supplementazioni di amminoacidi, preferendo
  • Pesce (soprattutto per il contenuto di omega-3)
  • Uova biologiche
  • Frutta secca e semi oleaginosi
  • Carni bianche(riducendo, invece, il consumo di carni rosse e insaccati, che accrescono i processi infiammatori)
  • Legumi
  1. Introdurre la giusta quantità di carboidrati, preferendo quelli integrali e cereali a chicco  (come farro, riso integrale, orzo ecc.). Evitando, invece, il consumo di farine raffinate ricche di glutine e zuccheri semplici come il normale zucchero da cucina bianco o di canna che sia, che impattano sull’ aumento della glicemia e dello stato infiammatorio dell’ intero organismo.
  1. Assumere il giusto apporto di fibre, grazie a verdure , legumi e cereali integrali, per garantire il benessere del microbiota intestinale che di fibra si nutre, in sinergia con alimenti regolatori come il kefir e gli alimenti fermentati naturalmente .
  2. Consumare almeno 3 porzioni al giorno di verdura e 2 porzioni di frutta di stagione preferibilmente biologica, per arricchire l’organismo di composti antiossidanti, vitamine, minerali e fibre, oltre che per aumentare l’introito di acqua giornaliero.
  3. Bere acqua in abbondanza  per favorire l’equilibrio idrico dell’organismo.

 

Per approfondire l’argomento non esitare a fissare un appuntamento presso il POLIAMBULATORIO SANTA CRESCENZIA. 

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