― pubblicità ―

Dall'archivio:

Bareggio, protocollo Comune-Unione Istriani per ricordare foibe ed esodo. Ottima iniziativa

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

BAREGGIO –  Non si fa mai abbastanza per cancellare la VERGOGNA del silenzio che ha avvolto le tragedie degli italiani infoibati dai comunisti di Tito e costretti all’esodo. Ma quanto meno ci sono persone, enti pubblici ed associazioni che danno il loro fattivo contributo: un esempio è quello ufficializzato ieri nel palazzo comunale di Bareggio, dove il sindaco Linda Colombo ha sottoscritto un protocollo con l’Unione degli Istriani.

“Assieme a questa associazione dinamica e propositiva noi faremo di tutto per tenere viva e diffondere la memoria di foibe ed esodo”, ha detto il primo cittadino.

Al suo fianco c’erano Massimiliano Lacota e Lorenzo Galli. “Ringraziamo sentitamente Bareggio e tutte le istituzioni con cui è possibile lavorare per tenere viva la memoria delle foibe e dell’esodo”, ha aggiunto Lacota. “Le idee allo studio sono parecchie: si potranno organizzare, appena la pandemia lo consentirà, mostre sui campi profughi. Ma pensiamo a che a un ciclo di conferenze, a presentazioni di libri.

Alla firma erano presenti anche l’assessore Mimmo Bonomo e il consigliere regionale (e comunale) Silvia Scurati : “Sono molto contenta per la firma, del resto Regione Lombardia è da sempre impegnata per il Ricordo. Alcuni minimizzano ancora. Le vittime dei comunisti di Tito hanno sofferto molto per foibe ed esodo, queste iniziative sono assolutamente doverose oltre che meritorie”.

Il sindaco ha inoltre accennato all’intitolazione di un parco o di uno spazio pubblico in una zona centrale di Bareggio.

L’UNIONE ISTRIANI

 

L’Unione degli Istriani mosse i suoi primi passi sul finire del 1954, su iniziativa dell’avvocato capodistriano Lino Sardos Albertini e di altri esuli, tra i quali il farmacista buiese Marco Rainis, che già intendevano istituire una cooperativa di mutuo soccorso.

L’assemblea costitutiva fu tenuta il 28 novembre 1954 in un cinema di Trieste, nel corso della quale fu approvato il primo Statuto.

L’associazione assunse da subito una struttura di tipo federativo, con componenti le “Famiglie” delle comunità istriane, delle quali due, la Parentina e la Montonese, già attive all’atto della fondazione, mentre numerose altre sarebbero nate in seguito. La rapida crescita dell’Unione, in seno alla quale si formarono ben presto anche una Sezione Giovanile e numerosi circoli, fece si che i primi anni furono assorbiti dall’attività organizzativa ed economica, essendo le Famiglie autonome sul piano finanziario.

L’organizzazione, inoltre, cura seminari e conferenze di carattere storico-scientifico in collaborazione con i principali istituti di ricerca, le università e gli archivi di stato, lavorando sovente con le pubbliche amministrazioni in occasione della ricorrenza del 10 Febbraio, Giorno del Ricordo delle Vittime delle Foibe e dell’Esodo, anche con l’allestimento di proprie esposizioni tematiche di carattere storico.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi