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Bareggio, la Lega Nord dice NO all’accoglienza dei migranti in città

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Riceviamo e pubblichiamo dalla Lega Nord di Bareggio

BAREGGIO – In merito alla decisione del Sindaco e della Giunta di sinistra di Bareggio di aderire al Protocollo ella Prefettura sul tema dell’accoglienza dei migranti, sono intervenuti i consiglieri comunali della Lega Nord di Bareggio, Silvia Scurati e Lorenzo Paietta:

“C’è solo una risposta possibile alla richiesta della Prefettura che vuole scaricare sui Comuni i fallimenti delle politiche migratorie attuate in questo Paese. Il protocollo infatti fa acqua da tutte le parti: molti passaggi non sono chiari, chiunque verrà accolto dai Comuni avrà in automatico la residenza e questo aprirebbe tutta la questione legata anche al ricongiungimento familiare. E al termine dei tre anni cosa succederà?


Non è neppure chiaro chi siano i migranti che verranno mandati nei comuni. Ricordiamo che lo stesso Ministero dell’Interno è stato chiaro: l’80% di chi giunge in questo Paese non gode di alcun status internazionale e quindi è arrivato clandestinamente. Non si tratta infatti di siriani che fuggono dalla guerra. Peraltro dove verranno ospitati?

Non ci risulta che Bareggio abbia delle strutture adeguate all’accoglienza, a meno che questa amministrazione abbia intenzione di requisiste sedi di associazioni o le palestre comunali. Nei giorni scorsi si è svolta anche una riunione territoriale con numerosi Sindaci e assessori della zona, convinti nell’esprimere il proprio diniego ad un protocollo insostenibile, dove sono state elencate varie e concrete ragioni legate al no.
Dispiace che il Comune di Bareggio non abbia presenziato, trincerandosi dietro ad una decisione squisitamente politica, legata alla linea del PD nazionale e del Governo centrale.

Finchè ci sarà anche solo una famiglia bareggese, un anziano o persone indigenti e fragili che abbiano bisogno di una casa e di un aiuto, tali protocolli vanno rispediti al mittente, invitando il Governo nazionale a non scaricare sulla comunità le proprie incapacità. Una cosa è certa: chiunque aderirà volontariamente a questo protocollo si assumerà la responsabilità politica e amministrativa dinanzi ai cittadini”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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