BAREGGIO – Sono emersi ulteriori sviluppi sull’arresto dell’uomo che ha esploso dei colpi d’arma da fuoco in via Monte Grappa a Bareggio nel primo pomeriggio di mercoledì. Il presunto responsabile è stato rintracciato in un camping di Castelletto Ticino dive si era rifugiato in un alloggio. Gli hanno trovato due pistole rubate e droga. Tutto era cominciato qualche ora prima in via Monte Grappa, di fronte alla sua abitazione. Erminio Carmelo La Morte di 53 anni, è stato raggiunto da alcuni individui con i quali ha avuto una pesante discussione. Persone che evidentemente conosceva e che lo hanno aggredito verbalmente per poi danneggiargli l’auto in sosta. Lui, Erminio La Morte, è rientrato in casa e ha preso una pistola. È tornato in via Monte Grappa e ha sparato dieci colpi. Non in aria, ma ad altezza d’uomo. Le indagini sono partite immediatamente e hanno portato i militari sulle tracce di La Morte. Un uomo già conosciuto per i suoi pesanti precedenti che vanno dal furto alla rapina, alla droga e perfino all’omicidio. Verso le 22 i carabinieri sono entrati nel suo alloggio a Castelletto. Aveva una pistole Bernardelli calibro 22 rubata a Lecco nel 1988. In casa c’era anche la Glock calibro 9 usata l’altro giorno per sparare in via Monte Grappa, con dieci cartucce. Amam rubata a Milano nel 2016. I militari durante la perquisizione hanno trovato, a casa e in auto, altre 14 cartucce calibro 9 e 22. E c’era anche della droga, 12 grammi di cocaina già confezionata, 5 di marijuana e 52 di hashish. Ora si trova in carcere a Novara accusato di detenzione abusiva di armi, ricettazione e detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. I carabinieri lo hanno arrestato in flagranza di reato a Castelletto Ticino, con competenza del tribunale di Novara. I fatti accaduti a Bareggio saranno oggetto di accertamento da parte del tribunale di Milano. Le indagini stanno continuando per capire i motivi della lite. Forse alla base di tutto c’era un regolamento di conti legato al mondo dello spaccio di stupefacenti. I carabinieri hanno lavorato verificando tutte le riprese delle telecamere di videosorveglianza. Nonostante la vittima conoscesse i suoi aggressori non ha voluto rivelare i nomi agli inquirenti. Quindi, le indagini stanno continuando anche per identificare i personaggi arrivati in via Monte Grappa e che hanno ingaggiato una discussione con La Morte.
G.M.