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Dall'archivio:

Bar e ristoranti, nella Fase 2 incassi ridotti del 70%. La Fipe: “E’ dura”

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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MILANO – La ripartenza e’ stata molto complicata per bar e ristoranti: secondo un’indagine del Centro studi della Fipe, il 74,5% dei pubblici esercizi indica un bilancio negativo o molto negativo, con incassi ridotti di circa il 70%.

    Non va meglio se si guarda ai giorni a seguire: sette intervistati su dieci si dicono pessimisti anche sulla settimana in corso e non prevedono miglioramenti significativi.
Unica nota lieta viene dal comportamento virtuoso dei clienti che non hanno fatto particolare fatica a rispettare le regole anti Covid-19.
 Secondo i dati l’aspetto a cui i clienti fanno più attenzione è l’igiene delle mani molto curata nell’88% dei casi. Ottime percentuali anche per quanto riguarda l’uso della mascherina (85%). Qualche difficoltà in più sulle regole di distanziamento sociale seguite in poco meno dell’80% dei casi.
      A conferma delle grandi difficoltà di uno dei comparti più colpiti dall’emergenza Covid-19 gli ultimi dati Istat sull’andamento del primo trimestre 2020 che ha visto una flessione del fatturato per le imprese della ristorazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 23,8%. Sui primi tre mesi ha influito pesantemente il mese di marzo e preoccupa pensare a cosa succederà nel secondo trimestre con i periodi di chiusura più lunghi, tutto aprile e parte di maggio, e con la ripartenza lenta di giugno.
      ”I dati emersi dall’analisi di questa prima settimana di lavoro purtroppo parlano chiaro – dichiara Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe – Sapevamo che sarebbe stata una ripartenza lenta e che il processo di ripresa non sarà breve, a causa dei pochi clienti e della quasi totale assenza dei flussi turistici, linfa vitale per tutto il comparto. Per questo motivo siamo sempre più convinti che la vera sfida sarà riportare le persone nei locali, anche attraverso attività promozionali e di comunicazione che invoglino i clienti a tornare a consumare, anche facendo leva sul vantaggio economico”

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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