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Bando foreste: nel Parco del Ticino 56mila nuovi alberi nei prossimi anni

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MAGENTA Mettere a dimora 11.369 alberi o arbusti ogni anno per i prossimi cinque anni non solo per la conservazione e il recupero degli ecosistemi della Valle del Ticino ma anche come azione per mitigare i cambiamenti climatici. Con questo obiettivo il Parco del Ticino lancia il bando del Progetto “Foreste”, contenuto nel Documento unico di Programmazione 2021- 2023 e approvato all’unanimità dalla Comunità dei Sindaci.

Il Parco del Ticino si occupa dalla sua costituzione, dal gennaio 1974, di conservazione e recupero degli ecosistemi, nella loro complessità: acque, aria, suolo, vegetazione e fauna, e per Statuto promuove le attività agricole e silvicole compatibili con l’ambiente naturale.
Negli ultimi anni, alla naturale attività di forestazione, si è imposta una più forte e chiara presa di coscienza di come queste attività siano fondamentali per affrontare la crisi climatica globale in atto. Il Documento Unico di Programmazione 2021 – 2023 del Parco, ha infatti individuato tra i cinque assi portanti delle proprie politiche le “Azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici”.
In quarant’anni di Parco sono stati realizzati circa 256 ettari di rimboschimenti, per un totale stimato di 426.496 piantine di alberi ed arbusti messi a dimora, oltre a 660 ettari di miglioramento forestale.
Il nuovo obiettivo è quello di riuscire in cinque anni a mettere a dimora un albero o un arbusto per ciascun abitante del Parco, che al 31 dicembre 2019 risultavano essere 483.341.
Significherebbe piantarne altre 56.845, ovvero 11.369 ogni anno. Questo obiettivo potrà essere realizzato sia incrementando l’ordinaria attività nelle aree di proprietà del Parco sia attraverso l’attivazione di nuovi progetti in aree che vengono messe a disposizione da altri proprietari. A tale scopo il Parco ha previsto di stanziare inizialmente la somma di 500.000, euro.
“Raggiungere i risultati sperati non è semplice per due ragioni – spiega il consigliere delegato Massimo Braghieri -. Non è sufficiente prendere una piantina e metterne le radici nel terreno, è fondamentale anche farla attecchire, darle acqua in giusta proporzione, difenderla dagli attacchi esterni e una volta cresciuta, darle la possibilità di svilupparsi pienamente in un ambiente adatto, così che possa fissare la sua quota di carbonio atmosferico. Ci vuole un progetto ed un disegno complessivo e capire in futuro chi se ne prenderà cura.
La seconda ragione è che mancano le aree. In Pianura Padana ogni metro quadrato di suolo, oltre che prezioso, è anche ambito e conteso da numerosi obiettivi, esigenze e progetti alternativi. Questi obiettivi non sono per forza incompatibili e sicuramente troveremo territori non vocati ad altre esigenze per il nostro progetto! Raggiungere i risultati sperati non è semplice, abbiamo detto, ma le cose facili possono farle tutti: noi siamo il Parco del Ticino! In un contesto nel quale rappresentiamo già l’ultima grande foresta di pianura italiana! Dobbiamo difendere e migliorare questo patrimonio comune”.
Oltre a questo progetto, il Parco ha avviato altre iniziative, a partire da una collaborazione con il progetto Forestami finalizzato all’incremento del capitale naturale nel territorio della Città metropolitana di Milano fino a una convenzione con la società Lifegate consulting and media spa per promuovere e realizzare progetti di forestazione o di altri interventi indirizzati anch’essialla mitigazione del cambiamento climatico, oltre che al recupero ambientale, naturalistico e paesaggistico del territorio.
“Con queste risorse – conclude Braghieri – il Parco potrà realizzare rimboschimenti anche in Provincia di Varese , zona già piùricca di boschi e, ove opportuno, creare corridoi ecologici, aree filtro e boschi con funzione paesaggistica, oppure creare altre formazioni arboree e quali siepi, filari o macchie boscate.A completamento del progetto, il nostro contributo in termini assorbimento di CO2 può essere stimato tra 200 e 300 ton/anno, carbonio che sarà poi ovviamente stoccato all’interno del legno degli alberi”.
Il Progetto “Foreste” è rivolto a tutti i Comuni ed agli Enti pubblici non economici del territorio che intendono collaborare all’iniziativa mettendo a disposizione proprie aree. L’ufficio Boschi del Parco del Ticino fornirà tutte le informazioni necessarie (modalità di convenzionamento e di conferimento delle superfici, durata degli accordi, destinazione futura delle aree di forestazione, eventuali priorità nella scelta delle aree). Sulla base delle proposte presentate, il Parco stilerà una graduatoria e propone all’Ente la sottoscrizione di un Protocollo di intesa dove saranno fissati i principi dell’accordo. A partire dalla sigla del protocollo di intesa e sino alla riconsegna, il Parco si farà carico di tutte le spese di progettazione, realizzazione e cure colturali per l’opera realizzata.
Come partecipare
COME ADERIRE
Domanda di partecipazione al bando in forma cartacea presso la Sede (via Isonzo 1, 20013 Pontevecchio di Magenta-MI), o telematica all’indirizzo parco.ticino@pec.regione.lombardia.it .
La domanda può essere presentata in carta semplice indicando quali sono le aree che si intende mettere a disposizione, specificandone i dati catastali e la proprietà e riportando il nominativo delle persone da contattare per un successivo sopralluogo. Successivamente sarà definito e sottoposto al proponente lo schema di Protocollo di Intesa.
Per informazioni: boschi@parcoticino.it
In caso vengano presentate proposte eccedenti le somme attualmente a disposizione, oppure nel caso si renda necessaria una diluizione nel tempo degli interventi da realizzare, verrà stilata ad insindacabile giudizio del Parco una graduatoria. Ove sia possibile, si potranno anche frazionare in lotti i singoli interventi, così da avviare il maggior numero possibile di progetti.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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