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‘++Banca Intesa: con la pandemia persi 900mila posti di lavoro, Pil 2021 potrà crescere

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MILANO  E’ ancora lontana una svolta per il mercato del lavoro A marzo il tasso di disoccupazione e’ calato a 10,1% da 10,2% precedente. E’ quanto emerge dalla Bussola dell’economia italiana a cura degli economisti Paolo Mameli, Andrea Volpi e Elisa Coletti della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
   La flessione e’ spiegata da un aumento degli occupati (+34 mila unita’ rispetto al mese precedente) piu’ ampio rispetto a quello delle forze di lavoro (+15 mila unita’); gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono diminuiti di -40 mila unita’. La crescita occupazionale nel mese e’ concentrata soprattutto tra i dipendenti a termine mentre tornano a crescere per la prima volta da agosto dello scorso anno anche i lavoratori indipendenti (che rimangono comunque la categoria piu’ penalizzata dall’emergenza sanitaria, assieme a donne e giovani).
   Dall’inizio della pandemia sono stati perduti quasi 900 mila posti di lavoro, con un tasso di occupazione che a marzo si e’ attestato al 56,6%, in calo di 2 punti percentuali rispetto a febbraio 2020. Da allora, il calo degli occupati si e’ pero’ tradotto prevalentemente in un aumento degli inattivi (in rialzo di oltre 650 mila unita’) che ha contribuito, congiuntamente al blocco dei licenziamenti e all’ampio ricorso delle imprese alla Cig, a contenere la salita del tasso dei senza lavoro.
   Riteniamo pero’ che nei prossimi mesi, con il venir meno delle misure governative di protezione dell’occupazione e con il progressivo rientro degli inattivi nella forza lavoro, la disoccupazione possa tornare a salire (nel nostro scenario, il picco in media d’anno sarebbe registrato nel 2022, oltre l’11%).
 Il Pil e’ calato anche a inizio 2021, trascinato al ribasso ancora dai servizi. Tuttavia, si stanno creando le condizioni per un rimbalzo gia’ nel trimestre in corso, atteso poi rafforzarsi nella seconda meta’ dell’anno.
E’ quanto emerge dalla Bussola dell’economia italiana a cura degli economisti Paolo Mameli, Andrea Volpi e Elisa Coletti della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
   Il Pil italiano, prosegue l’analisi, ha subito una nuova contrazione nel primo trimestre (-0,4%), sia pure di intensita’ minore rispetto a quella registrata nel quarto trimestre trimestre 2020 (-1,8%, rivisto al rialzo di un decimo). Il dato e’ stato marginalmente migliore delle aspettative di consenso (-0,5%) e lievemente piu’debole della nostra stima (-0,2%). Nel trimestre, il dato italiano e’ circa in linea con la media eurozona e con l’economia spagnola (-0,6% e -0,5%, rispettivamente), e piu’ debole rispetto alla Francia (+0,4%), ma decisamente migliore rispetto alla Germania (-1,7%).
   La contrazione di inizio 2021 e’ tutta dovuta ai servizi, frenati dalle restrizioni ancora in vigore su alcuni comparti del settore, mentre si e’ avuta una crescita del valore aggiunto sia nel settore primario che nell’industria.

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