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Dall'archivio:

Ballottaggio: apparentamento sì, apparentamento no…. ma poi gli elettori fanno (giustamente) quello che vogliono – di F.V.

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Stamani anche perchè il ‘gossip’ anche in politica serve sempre, abbiamo pubblicato alcune indiscrezioni che vorrebbero ben avviati i colloqui rispetto ad un apparentamento (o comunque un accordo) tra il centrosinistra di Enzo Salvaggio e la coalizione civica di Progetto Magenta di Silvia Minardi.
 

Progetto Magenta la coalizione civica trainata dalla sua leader (al centro) Silvia Minardi

Ora posto che occorre innanzi tutto attendere che Minardi si esprima in tal senso – ad oggi rispetto ad alcune nostre sollecitazioni non c’è stato alcun riscontro – e considerato che Marco Ballarini, martedì dopo il voto, ci ha fatto sapere che sarebbe stata più logica una posizione tipo ‘libertà di coscienza’ –  resta il fatto a giudizio di chi scrive che tutta questa vicenda degli apparentamenti sia materia che ai cittadini interessa e, soprattutto, ha una presa quasi vicino allo zero o giù di lì…. 

 

Marco Ballarini, Sindaco di Corbetta ha portato in dote due liste a Silvia Minardi

Gli ‘addetti ai lavori’ vedono la realtà politica con occhi distorti, che sono ben lontani da una percezione effettiva della realtà delle cose. Chi ha oggi l’autorevolezza a livello nazionale e tanto meno a livello locale, per dire al proprio elettorato potenziale di votare per Tizio o per Caio? Penso che vi siate risposti già da soli (perché a parte alcune realtà ben organizzate vedi Comunione e Liberazione tornata con prepotenza alle ultime elezioni magentine, c’è ben poco all’orizzonte…). 

Ma a parte il tema dell’autorevolezza ci stiamo confrontando con categorie politiche che oggi non esistono più: sono morte e sepolte. Se solo avvolgiamo il nastro della memoria e torniamo a guardare alla situazione politica magentina dell’inizio degli anni 2000 ci accorgiamo che esistevano eccome i cosiddetti ‘capi bastone’. Gente che muoveva preferenze e parecchie e che diciamolo senza alcuna vena d’ipocrisia, è riuscita a far entrare in Consiglio comunale gente vicina al concetto di impresentabilità…
Ora questo scenario, si è squagliato come neve al sole. La prova è arrivata anche delle recenti amministrative dove la gente a Magenta ma non solo, ha votato in modo molto diretto. Affidandosi in primis ai candidati Sindaci. E’ quanto capitato a Magenta ma non solo  con un autentico boom delle civiche che portavano il nome del Sindaco.
Per il resto abbiamo assistito ad un vero e proprio bagno di sangue per chi era in cerca di preferenze, rispetto alla situazione di cinque anni fa. I numeri che anche noi abbiamo pubblicato, sono lì a dimostrare la nostra tesi. 


 Luigi Alberto Tarantola, è molto ‘conteso’ in quel di Bià…che farà?

Candidati al Consiglio comunale che hanno visto le loro preferenze in pratica ridursi ad un terzo o poco più. Ora già questa motivazione basterebbe a far capire come sia più difficile entrare nella testa dei cittadini che difficilmente si fanno influenzare. Pensare quindi che il bacino di voti di una coalizione civica come Progetto Magenta vicina al 18%, oggettivamente trasversale – ha raccolto endorsement dall’ex missino Franco Bertarelli per arrivare ad un figura storica della sinistra locale come Mario De Luca…. – possa farsi addomesticare è un’utopia. Che l’indicazione sia per Salvaggio, piuttosto che per Del Gobbo sarebbe la stessa cosa.

Se guardiamo al contesto abbiatense dove a molti fa gola il 23% di Luigi Alberto Tarantola la situazione cambia ma non di tantissimo. Certo i voti che porta in dote Tarantola non sono pochi e soprattutto il gap tra Nai e Fossati è molto più livellato. Ma basterà un apparentamento a cambiare l’esito di un ballottaggio?

Noi sommessamente crediamo che tutti i candidati Sindaci che sono in corsa per la disfida del prossimo 26 giugno l’unico patto serio e credibile che potranno sottoscrivere sarà con i loro elettori per farli tornare alle urne. Il secondo e certamente più difficile oltre che ambizioso, vista la data quasi balneare, con quella parte di città che preferisce andare al mare, ai monti, o in piscina (scegliete voi….).
A Magenta (ma non solo, altrove anche molto di più) rappresentano il primo partito. Un bacino pari al 40% degli aventi diritto al voto…..
Altro che apparentamenti veri o presunti… qui ci sarebbero praterie intere da conquistare…. 

F.V.

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