MILANO – Che fine ha fatto l’iter per l’autonomia di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna? Ma soprattutto che ne รจ stata della mobilitazione di oltre 3 milioni di lombardi andati alle urne il 22 ottobre del 2017? Probabilmente, se lo stanno chiedendo anche i governatori Fontana, Zaia e Bonaccini che hanno inviato una lettera al premier Conte, al fine di raggiungere in “tempi rapidi e certi” questo obiettivo.ย
Nella lettera i tre governatori sottolineano come “il percorso intrapreso rappresenti un’opportunitร importantissima non solo per i rispettivi territori, ma per l’intero Paese”, con una logica finalizzata “a riordinare e semplificare – prosegue la missiva – il funzionamento delle istituzioni, ammodernare il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, ridurre i tempi di risposta alle esigenze delle imprese, contenere gli oneri di
funzionamento macchina pubblica”.
“Ciascuna delle nostre Regioni – scrivono ancora Bonaccini, Fontana e Zaia – nei limiti fissati dalla Costituzione, ha ricercato quelle peculiari forme di autonomia ritenute le piรน e confacenti ai bisogni e alle caratteristiche specifiche del proprio territorio, del proprio tessuto sociale, degli obiettivi condivisi dalle rispettive comunitร ”.
Una richiesta, quella dell’Autonomia che, per quanto riguarda piรน specificatamente la Lombardia e il Veneto, รจ stata anche suffragata dall’esito del referendum del 22 ottobre 2017 attraverso il quale i cittadini hanno espresso una volontร chiara e inequivocabile.
Da qui un rinnovato appello al presidente Conte affinchรฉ, anche sulla base “del positivo lavoro del Dipartimento per gli affari regionali che – spiegano ancora i tre presidenti di Regione – in coerenza con il Programma di governo da Lei presentato alle Camere, ha attivato le opportune sedi di confronto e
approfondimento tecnico-politico anche con i diversi Ministeri interessati, si possa addivenire finalmente alla sottoscrizione delle corrispettive Intese”.
(*nella foto sopra Roberto Maroni, ex Governatore della Lombardia e tra i principali fautori dell’azione autonomista)