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Auditorium Cariplo-La Verdi: mutuo estinto, si guarda al futuro con fiducia- di Alessandra Branca

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Qualcosa aveva anticipato, in sede di conferenza stampa, lo scorso maggio, il Presidente Cervetti. I 25 anni de LaVerdi, stagioni musicali ricche e di eccellenza internazionale, l’Orchestra ed il Coro, fiori all’occhiello della metropoli milanese. Tutto meraviglioso…. ma che peso sulle spalle quel debito da 57 milioni di euro per l’acquisto dell’immobile di Largo Mahler! Come continuare a solcare i mari dell’offerta musicale a gonfie vele, con quel macigno in barca?
 

MILANO – La struttura dell’Auditorium “Fondazione Cariplo” è una delle più apprezzate anche a livello internazionale per stile, materiali ed acustica. Un meraviglioso ventre di velluti scarlatti e coste e vele di chiaro ciliegio; esito di una ristrutturazione architettonica e di scopo di una storica struttura che dal 1920 agli anni Novanta svolse diverse funzioni, mutando vesti da cinematografo (“La Montagnetta” poi “San Gottardo”) a studio di registrazione tv; fino a quando, con un illuminato intervento dell’imprenditore Agostino Liuni, in collaborazione con lo Studio d’Architettura Marzorati, realizzò un progetto di ristrutturazione completato nel 1999 ed inaugurato ufficialmente il 6 ottobre del 1999 con la Sinfonia n. 2 «Resurrezione» di Mahler diretta da Riccardo Chailly diventando così la nuova sede stabile dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.

Una decina di anni fa, l’acquisto da parte de La Fondazione dell’immobile dallo stesso Liuni, con mutuo contratto presso Intesa San Paolo per una cifra di 25 milioni di euro (divenuto 27 a causa di una  rata non corrisposta). Il mutuo per l’acquisto insieme ad altre opere e ad un maxi-passivo hanno formato, quattro anni fa, un debito complessivo di 57 milioni di euro. Eh sì, poco vento in poppa ed una nave alquanto pesante per il Consiglio di Amministrazione guidato da Cervetti ! Nonostante il sostegno attivo della stessa Fondazione Cariplo (che porta in denominazione la struttura) con contributi annui da 900mila euro per i bilanci della Fondazione dell’Orchestra e del Coro Sinfonico Verdi.

 

Ed eccoci alla svolta di questo gennaio 2019. Il 14 gennaio viene ufficializzato l’accordo tra LaVerdi ed Intesa SanPaolo per la cessione dell’immobile e l’estinzione del mutuo. A questo punto la proprietà rimane in capo alla prestigiosa banca e Fondazione LaVerdi ne ha in carico la gestione in cambio di una cifra di affitto (400 mila euro annui). Rimangono da ripianare altri 18 milioni, ma il presidente Cervetti si dichiara fiducioso. Del resto, il suo CdA ha già avuta la capacità di “prosciugare” molto – una decina di milioni – del debito accollato, ( Cervetti è alla presidenza della Fondazione Verdi dal 2007, ma svolge funzioni gestionali dal 2015), pur rilanciando e dando una importante spinta qualitativa e di risonanza alle stagioni, comprese le tournée internazionali di Coro ed Orchestra. “Non aumenteremo ancora il debito, anzi dobbiamo e vogliamo continuare questo percorso virtuoso, base indispensabile per offrire anche nei prossimi anni spettacoli di grande qualità”, chiosa infatti in coda alla evidente soddisfazione – condivisa dall’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina.

Del resto, sia attraverso il legame con la Fondazione Cariplo, sia con la partnership finanziaria, il rapporto tra l’istituzione culturale milanese e quello che è il più prestigioso istituto di credito nazionale, con sede principale a Torino, è sempre stato di rispetto e proficuo:  “Intesa SanPaolo, particolarmente sensibile all’attività culturale”, per definizione dello stesso Consiglio di Amministrazione de LaVerdi. Il quale nel comunicato diramato così conclude: “laVerdi, così come i suoi aderenti e soci riuniti ieri sera in assemblea, ringraziano sentitamente Intesa Sanpaolo sottolineando il valore dell’operazione, la quale – va sottolineato – oltre al proprio contenuto economico finanziario, ha un indubbio significato culturale. Dal canto suo, laVerdi si sente stimolata a sviluppare e migliorare ulteriormente la propria attività culturale a favore di cittadini e appassionati di Milano e della Lombardia.“.

Quali fruitori della musica dell’Auditorium e sostenitori della eccellenza de LaVerdi, non possiamo che rimanere a nostra volta contenti di una operazione che permetta un vento migliore in poppa all’Auditorium.

Del resto, i numeri sono davvero incoraggianti e lo stesso Cervetti, presentando in conferenza stampa la stagione 2018/19 – quella del 25° ed oggi in corso – espresse la propria gioia nel contare l’incremento di abbonamenti e spettatori; una diffusione dell’attaccamento e dell’apprezzamento delle stagioni di largo Mahler in crescendo e che, per la stagione precedente, la 2017/18 attestò 160mila spettatori totali(solo nella rassegna principale).

Così concluse Gianni Cervetti: “Dove c’è cultura c’è sviluppo, e non il contrario”, per cui: “Il XXV anniversario non rappresenta che un traguardo al di là del quale ci proponiamo di conseguire, con il vostro aiuto, assieme a tante altre amiche e tanti altri amici, nuovi successi nella diffusione della grande musica e assieme, come è naturale, di altrettanta cultura” .

Non rimane che affollare di entusiasmo il botteghino di Largo Mahler.

Alessandra Branca

 

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