Se volete capire il movimento chiamato nel Stati Uniti Outlaw Country, quello che ebbe come maggiori esponenti nel passato Waylon Jennings e oggi Chris Stapleton, Cody Jinks e Jamey Johnson, ecco Mickey Lamantia e il suo stupendo album How Far Would I Fall sono un fantastico manifesto esplicativo in questo senso, la quintessenza del country rock più vero e sanguigno, quella musica che arriva dai blue collar e dall’America che lavora e crede in Dio, patria e famiglia.
Un disco prodotto alla grande e che da molto spazio alle chitarre e il barbuto Mickey arricchisce con una voce profonda e intensa che piace ad ogni ascolto di più.
La prima canzone Turn Them Guitars Up è perfetta per far capire la direzione del disco, riff graffianti e ritmo cadenzato e quel country da locali honky tonk texani come nella seconda canzone Hank3, divertente e suonata alla grande. La steel guitar accompagna e la canzone ti entra sotto la pelle e vorresti non finisse più ma poi la successiva e anche title-track rallenta sensibilmente ma eleva le emozioni, una ballata gioiello come quelle del suo maestro Willie Nelson, con un controcanto femminile perfetto che è la voce di Melonie Cannon, cantante sopraffina e corista per i più grandi artisti country della storia oltre che anche solista molto apprezzata (il suo disco solista And The Wheels Turn del 2008 è un capolavoro, nda). La ballata è veramente stupenda e introduce ad un’altro lento questa volta da saloon, storie di bevute e sentimenti, Poor Man’s Whiskey è una tipica canzone outlaw country e Jamey Johnson ne sarebbe orgoglioso.
I brani oscillano sempre fra il più rockeggiante e sanguigno country, come in First Last One o Just Go Away (che da italiani possiamo associare come immagine, con nostalgia, alla serie tv Hazzard, campagne distillerie e saloon), alle ballate intense pianoforte voce e chitarra acustica come in He’s My Dad, emozionante dedica che prende il cuore. Bellissima.
Il disco si chiude con due pezzi che hanno nella musica e nei testi la spiegazione del Mickey Lamantia pensiero, chitarra polverosa e voce country fino al midollo : Working Joe e Keeping Country Alive. La bandiera del vero country sventola fiera e lontanissima da quello patinato e da classifica, qui c’è il vero talento e la vera musica americana, la strada il lavoro e la famiglia. Non serve altro, se non una voce fantastica come quella di Mickey, un buon whiskey e un portico dove ascoltare belle storie. Viva l’outlaw country e le produzioni indipendenti.
Buon ascolto
Claudio Trezzani
