Scoprire nuovi artisti nel sottobosco della musica indipendente americana, ormai per il sottoscritto è come una ventata di aria fresca, un toccasana e cercare di farli conoscere anche nel nostro paese un duro lavoro. Ma come diceva il famoso adagio qualcuno deve pur farlo.
Ecco questi 5 “ragazzi” del South Carolina meritano assolutamente l’attenzione di chi ama la musica di Waylon Jennings, Whitey Morgan e di quel filone di country chiamato outlaw. Ma non solo perché la loro devastante abilità e chiassosità dal vivo, li fa assomigliare anche ad una band di rock duro e sporco, con contaminazione di southern sorprendenti.
La cosa più difficile per una band abituata a suonare ogni sera per 7 anni, è catturare l’energia che sgorga dalle assi di un palco e sprigionarla in uno studio di registrazione e arrivati al quinti disco dopo oltre 10 anni di carriera, possiamo dire che i Piedmont Boys sono riusciti a regalarci un disco che suona fantastico anche attraverso le nostre casse ma che in America non vedono l’ora di sentire dal vivo, sono una potenza vera.
Io li ho scoperti tramite un live streaming nel famigerato primo lockdown, attraverso il grande Mickey Lamantia, outlaw di razza, che li ha ospitati in uno dei suoi concerti dal portico. Bravissimi.
Sono tutti strumentisti di primo ordine : Greg Payne, il leader, voce e chitarra, Matt Parks, uno dei migliori violinisti del mondo country, Stuart McConnell la chitarra che regala quel tocco di rock sporco del sud, Tony Pilot alla batteria e Mike Johnson al basso una sezione ritmica da lasciare a bocca aperta. Una band di amici che metterà a ferro e fuoco i vostri speaker.
Il loro è un country honky tonk da ballare in un bar, dove il whiskey la fa da padrone ma le donne che amano sono quelle che li aspettano a casa, liriche blue collar, retaggio di una terra dove lavoro, famiglia e amicizie sono le cose più importanti. Secondo me sono sottovalutati rispetto a nomi ormai diventati culto fra i circuiti country del Texas per esempio, ma meritano di starci fidatevi.
Basta premere play e parte Rice Beans, un honky tonk stupendo, divertente e coinvolgente ma con la chitarra rock ad avvolgere il suono fantastico del violino. La particolarità di questa bellissima canzone è che è presente in tutti i precedenti dischi dei Piedmont Boys, una sorta di tradizione fortunata.
Ci sono anche splendide ballate come In Came You, uno delle ballad country dell’anno secondo chi vi scrive, una personale interpretazione della tradizione di questa musica così legata al territorio, ma la differenza la fa il suono del violino, davvero un talento raro quello di Parks, ma la band lo asseconda, le ritmiche e la voce di Payne non sono da meno, un vero gioiello.
Immaginatevi in un locale polveroso e rumoroso a bere whiskey e una band di ragazzacci che scuotono le assi del palco e poi ascoltatevi Wrong Turn. Non sentite le mani battere e la gente divertirsi? Chitarra rock e violino country ecco il segreto e tanto talento.
I pezzi sono 11, ci anche alcune cover come $50 And a Flask of Crown di Bleu Edmonson, e nessuno è fuori posto e l’ascolto scorrerà via come una cavalcata nel Grand Canyon, col vento sulla faccia , il sole, la polvere ma con tanta voglia di tornare sul portico di casa a sorseggiare whiskey assieme alla donna amata.
Viva la musica country indipendente! L’ho già detto e sentendo band come i Piedmont Boys, lo confermo assolutamente, niente mode, niente spazzatura commerciale di quella che le nostre radio passano come country. Qui c’è il vero country, moderno ma ancorato alle radici, un po’ country un po’ rock molto honky tonk, il grande Waylon Jennings li avrebbe adorati.
Buon ascolto,
Claudio Trezzani by Trex Roads www.trexroads.altervista.org
(nel blog trovate la versione inglese di questo articolo a questo link : https://trexroads.altervista.org/almost-home-the-piedmont-boys-2020/ )
