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Dall'archivio:

“ASCOLTATI DA NOI PER VOI” by Trex Roads. Addison Johnson – “Cherokee Blues” (2019)

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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Parola d’ordine : indipendente. Questo è il mantra che mi accompagna ultimamente, da quando ho scoperto il sottobosco di autori americani che se ne infischiano delle regole del music business di Nashville e dei grandi media, e che fanno uscire dischi senza l’ausilio delle major e della loro promozione. Unico loro megafono sono gli ascoltatori, il buon vecchio passaparola e devono dire grazie alla rete. Si perchè se c’è una cosa, una delle poche per quanto mi riguarda, positiva dell’avvento di internet e della sua invasione nel mondo della musica, è questo : poter scoprire artisti che qui mai sarebbero arrivati e dal lato dell’artista poter far arrivare la loro “voce” ovunque nello spazio di un click. Ecco allora che cantautori ,che in passato sarebbero rimasti confinati ai soli appassionati, magari a quelli che frequentano i circuiti live, possono invadere i servizi di streaming con migliaia di ascolti e vedere la loro fama giustamente arrivare a produttori attenti a queste cose.

Addison Johnson viene da Greensboro, North Carolina e ascoltare gli 8 pezzi che compongono questo suo esordio Cherokee Blues è corroborante, un viaggio quasi nel passato ma con quel tocco di moderno che non guasta, ispirato dai soliti noti che hanno ispirato tanti musicisti con la loro classe, Waylon Jennings e George Jones su tutti, Johnson ha talento e scrive canzoni fresche e mai banali. Ispirato si ma non copia e incolla, il songwriting è personale e il suono non risente della produzione indipendente anzi.

La prima canzone è puro honky-tonk, di quelli da ballare sulle assi di un saloon texano, Prisoner è sorretto da un giro di pedal-steel e chitarra davvero coinvolgente e il testo è molto bello con il nostro prigioniero del music business. Il tocco del pianoforte ci regala un pezzo davvero divertente che vorresti non finisse mai.

La successiva Turntable Blues è una vera macchina del tempo, un pezzo che pare uscito da un disco di country classico degli anni d’oro, quelli in cui George Jones incantava gli amanti del country vero, un pezzo davvero ben scritto con le sue parole che in maniera personale ci parlano di un amore finito. Il suono è pulito, il pezzo è uno dei più belli del disco e sarà sicuramente uno dei più belli da sentire dal vivo.

Where I Go To Pray è una ballata malinconica e polverosa, il violino entra sotto pelle e il testo non è da meno, quasi una confessione a quattrocchi sui luoghi dove una famiglia con tormenti può trovare la pace. Bellissima e non banale.

La title-track inizia con i violini spianati come nella migliore tradizione bluegrass e il pezzo che ne segue è una cavalcata western influenzata dagli outlaws, polvere e sentimenti. Adoro questi pezzi che rievocano in me quasi come fossero delle fotografie quei canyon, il deserto, i cavalli come nei film di Sergio Leone. Il suono del banjo poi è uno dei miei preferiti del country. Ma poi ci si risveglia con il suono sporco della chitarra della successiva Rock & Rye, influenze rock in questo delizioso honky tonk, che sarebbe da ballare senza sosta in uno dei quei immensi locali, fra un giro sul toro meccanico e una partita a biliardo.

Il disco si chiude con una bellissima ballata di country classico, dove il violino e la pedal-steel la fanno ancora da padrone in questa originale canzone che ci parla di amore finito in maniera positiva, Bonfire è la degna conclusione di un bellissimo disco di vero country con influenze bluegrass, non di quello da radio ma che parla al cuore della gente che ama e lavora, che fatica ma riesce sempre a divertirsi e a sognare. Fra poco, fine febbraio 2021, uscirà la sua nuova fatica Dark Side of The Mountain, non vedo l’ora di scoprire dove il suo talento lo avrà portato questa volta e mi raccomando andate a scoprire questo ragazzo che merita attenzione e successo, uno vero che farà felice gli amanti della musica senza contaminazioni e senza influenze commerciali.

 

Buon ascolto,

Claudio Trezzani by Trex Roads  www.trexroads.altervista.org

(nel blog trovate la versione inglese di questo articolo a questo link : https://trexroads.altervista.org/cherokee-blues-addison-johnson-2019/

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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