― pubblicità ―

Dall'archivio:

Arluno, sulla facciata della biblioteca striscioni per Giulio Regeni e Patrick Zaki

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

ARLUNO – Tre striscioni, tutti sulla facciata della biblioteca comunale. Uno per chiedere la verità sulla vicenda di Giulio Regeni, l’altro per la libertà di Patrick Zaki, il terzo per tutte le vittime di ingiustizie. Il comune di Arluno spalanca una finestra su tre temi di rilevanza nazionale e internazionale dimostrando la sua sensibilità a essi e uscendo, per una volta, dagli argomenti strettamente locali. Tutto riposa tra le pieghe di una delibera adottata dalla giunta del sindaco Moreno Agolli. In essa si ricordano innanzitutto i drammi di Regeni e Zaki.
Il primo  è stato trovato morto il 3 febbraio 2016 in Egitto dove si era recato per svolgere la sua attività di ricercatore in Politiche internazionali per l’università di Cambridge “in contatto- ricorda la delibera – con gli oppositori del regime del generale Al Sisi”. Sul suo corpo, ricorda ancora la delibera, sono stati rinvenuti “segni evidenti di torture e sevizie” . Il secondo è invece uno studente egiziano di 27 anni attivista e frequentatore del corso di “Metodologia degli studi di genere” all’Università di Bologna  che, il 7 febbraio 2020, sottolinea la delibera, “non appena atterrato all’aeroporto del Cairo è stato ammanettato, bendato, picchiato, torturato con scosse elettriche, arrestato e successivamente trasferito nel carcere di Mansura con l’accusa  di propaganda sovversiva, incitamento alla protesta, istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”. Sottolineando le “versioni contrastanti fornite dalle autorità egiziane”, la delibera si propone di “sensibilizzare i cittadini rispetto agli episodi di violazione dei diritti unani e alla ricerca della verità per tutte le vittime di ingiustizia”. Da qui la decisione del comune di fare queste richieste in modo concreto con l’esposizione dei tre striscioni. Per sensibilizzare chi passerà davanti al tempio dei libri arlunese e chi ne varcherà le porte su questioni che riguardano ogni essere umano di qualunque latitudine.
Cristiano Comelli

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi