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Arluno, la ‘rupture’ di Alfio Colombo spacca la sinistra e apre nuovi scenari per il 2019

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ARLUNO – La candidatura a sindaco di Alfio Colombo alle Comunali del 26 maggio 2019 è una non notizia, nel senso che è nota da settimane.

Ma quello che manca o è mancato, a nostro avviso, è sin qui un’analisi seria di cosa implica la discesa in campo del docente di Filosofia, già a lungo protagonista della politica arlunese.

Ravvisiamo anzitutto la saggezza di alcune mosse strategiche e comunicative: il largo anticipo (carta molto spesso vincente), l’efficacia comunicativa (logo,video, pagina Facebook già molto attiva), il coinvolgimento di esponenti della cosiddetta società civile, certamente convinti dal carisma e dall’autorevolezza del candidato.

Ma se Alfio Colombo scende in campo allora qualcosa si è rotto, in modo irrimediabile, nella nomenklatura di sinistra che regge Arluno dal 1995, ossia dai tempi di Maurizio Salvati e del suo consenso bulgaro (anche oltre il 70%) e di Gigi Losa, anch’egli forte di due mandati più difficili (i tempi e i bilanci erano cambiati) ma comunque distinti dal rapporto storicamente forte tra la sinistra di governo e gli arlunesi. Nel giorno in cui il centrodestra faceva il pieno alle Europee del 2009, Losa e il csx nello stesso momento sbaragliavano il cdx locale.

Dopo aver perso le primarie contro Moreno Agolli ed essersi ritirato, nel 2014, Alfio Colombo è rimasto inserito nel circuito di Agenda 21 (dove ha sempre raccolto consensi bipartisan) ed evidentemente meditato a lungo sui passi da compiere in vista del 26 maggio 2019, quando in paese si voterà per eleggere sindaco e Consiglio comunale.

E non è affatto un caso che lo slogan utilizzato sia Cambiamo Arluno, lo stesso efficacemente utilizzato da Domenico Finiguerra ad Abbiategrasso, dove un esponente della fu sinistra radicale (FIniguerra) si riposiziona (parola determinante) e si mette a parlare ad una platea ‘altra’. Finiguerra ha sfiorato il miracolo arrivando nel 2017 al 49.9% del ballottaggio, mentre Alfio Colombo gode a nostro avviso del forte vantaggio di non doversi misurare col secondo turno, essendo Arluno sotto i 15mila abitanti. Scompaginando carte e coalizioni, in campo resta quella che a nostro avviso è il candidato dalla forza intellettuale e di pensiero più rilevante. Che, considerando la scarsezza del ceto politico espresso dal cdx ad Arluno, ha più d’una possibilità di pescare da lidi elettorali inattesi (come avvenuto con lo stesso Finiguerra..). La grande incognita è il consenso della Lega, che con Filippo Di Benedetto ha quanto meno una figura spendibile. Ma l’effetto trascinamento è già saltato altre volte. Ad oggi, noi 1 euro su Alfio Colombo lo scommetteremmo. Di certo,al momento la sua è senza dubbio una vistosa (ed eclatante) ‘rupture’ di sarkozyana memoria. Nel perimetro di sinistra, tuttavia.

Fabrizio Provera

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